Nel 2017, le sonde spaziali della NASA hanno rilevato un’enorme barriera artificiale che circonda la Terra

Gli scienziati sanno che possiamo modellare anche il nostro ambiente vicino allo spazio. È stato scoperto che un certo tipo di comunicazioni, frequenza molto bassa o VLF, comunicazioni radio, interagisce con le particelle nello spazio, influenzando il modo e il luogo in cui si muovono. A volte, queste interazioni possono creare una barriera intorno alla Terra contro la radiazione naturale di particelle ad alta energia nello spazio.

Numerosi esperimenti e osservazioni hanno scoperto che, nelle giuste condizioni, i segnali di comunicazione radio nella gamma di frequenze VLF possono in effetti influenzare le proprietà dell’ambiente di radiazione ad alta energia intorno alla Terra“, ha detto Phil Erickson, assistente direttore di il MIT Haystack Observatory, Westford, Massachusetts.

Il video simulazione

VLF, very low frequency

I segnali VLF vengono trasmessi da stazioni di terra a grandi potenze per comunicare con i sottomarini nelle profondità dell’oceano. Sebbene queste onde siano destinate alle comunicazioni sotto la superficie, si estendono anche oltre la nostra atmosfera, avvolgendo la Terra in una bolla VLF. Questa bolla è persino vista da veicoli spaziali in alto sopra la superficie terrestre, come le sonde Van Allen della NASA, che studiano gli elettroni e gli ioni nell’ambiente vicino alla Terra.

Le sonde hanno notato un’interessante coincidenza: l’estensione verso l’esterno della bolla VLF corrisponde quasi esattamente al bordo interno delle fasce di radiazione di Van Allen, uno strato di particelle cariche tenuto in posizione dai campi magnetici terrestri. Dan Baker, direttore del Laboratorio di fisica atmosferica e spaziale dell’Università del Colorado a Boulder, ha coniato questo limite inferiore “barriera impenetrabile” e ipotizza che se non ci fossero trasmissioni VLF umane, il confine si estenderebbe probabilmente più vicino alla Terra. In effetti, i confronti dell’estensione moderna delle cinture di radiazione dai dati della sonda Van Allen mostrano che il confine interno è molto più lontano della sua posizione registrata nei dati satellitari degli anni ’60, quando le trasmissioni VLF erano più limitate. Con ulteriori studi, le trasmissioni VLF potrebbero servire come un modo per rimuovere la radiazione in eccesso dall’ambiente vicino alla Terra

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