A dirlo il premio Nobel Gérard Mourou, secondo il quale impulsi laser super veloci potrebbero aiutarci a risolvere il problema dello smaltimento delle scorie nucleari.

In qualsiasi modo la pensiate sull’energia nucleare, non c’è dubbio che la fissione (quella più utilizzata nel secolo scorso) si traduca in tonnellate di rifiuti tossici radioattivi che nessuno sa ancora bene come smaltire. Il problema è che le famose scorie nucleari impiegano tantissimo tempo per decadere. Le peggiori sono quelle dell’uranio 235 e del plutonio 239, che hanno un’emivita di ben 24mila anni. È il motivo per cui si parla tanto di fusione nucleare, processo che prevede di fondere il nucleo atomico anziché di spezzarlo in due. Il problema è che avremmo bisogno di una gran quantità di energia per fonderlo a temperature stellari. Forse, però, i laser potrebbero venirci in aiuto.

laser contro il nucleare
L’energia nucleare. Credit: pixabay

L’idea del professor Gérard Mourou

Mourou è stato premio Nobel per la fisica nel 2018 assieme a Donna Strickland ed Arthur Ashkin per invenzioni rivoluzionarie nel campo dei laser. Obiettivo di Mourou era quello di sviluppare un sistema per eseguire tagli estremamente precisi in ambito medico e industriale. Adesso, però, ha intenzione di applicare le sue scoperte anche al campo dell’energia nucleare. Ma in cosa consiste la sua idea?

Prendete il nucleo di un atomo. È composto da protoni e neutroni. Se aggiungiamo o togliamo un neutrone, cambia tutto. L’atomo non è più lo stesso e le sue proprietà cambiano completamente. Di conseguenza cambia anche la durata della vita delle scorie nucleari: potremmo ridurla da un milione di anni ad appena 30 minuti! L’idea prevede una trasmutazione degli atomi: quello che si deve fare è colpirli con laser ad altissima velocità per cambiare la composizione del nucleo atomico. È come nel karate: fornisci una forza molto forte in un intervallo di tempo molto breve.

Secondo il professor Mourou siamo già in grado di irradiare grandi quantità di materiale in una volta sola con i laser ad alta potenza, quindi la teoria è perfettamente applicabile e nulla ci impedirebbe di portarla anche nel campo dell’energia nucleare.

Riferimenti: Big Think

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