Attualmente ci sono quasi 11.000 satelliti in orbita attorno alla Terra, secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari spaziali (UNOOSA), ecco cosa succede a quelli dismessi

Quando i satelliti esauriscono il carburante o succede qualcosa per cui smettono di funzionare, accade che per un periodo di tempo continuano a compiere la loro solita orbita finché la forza gravità li attirerà sempre di più verso la Terra. Ad un certo punto poi inizierà ad attraversare gli strati più alti della nostra atmosfera bruciando e di conseguenza disintegrandosi. Ma se rientrando quel satellite non bruciasse?ecco…potrebbe succedere che parti, più o meno grandi, di quella struttura arrivino a schiantarsi in uno dei nostri continenti o nell’oceano. Ma nessuno vuole che ciò accada, e per questo si sta lavorando ad una soluzione.

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Satelliti
Credit: ESA

Il compito di OSAM-1

Ad oggi se un satellite smette di funzionare o esaurisce il carburante le ipotesi di quello che potrebbe accadere sono 2: o il satellite resta in un’orbita cosiddetta ”morta” o va a disintegrarsi (sperando) nell’atmosfera. La cosa più intelligente ed utile sarebbe poter riparare o rifornire di carburante questi oggetti spaziali, motivo per cui la NASA sta lavorando sulle capacità di manutenzione, assemblaggio e produzione nello spazio. OSAM-1 ossia On-orbit Servicing, Assembly and Manufacturing Mission 1arriverà molto presto. Stiamo infatti lavorando a tecnologie che ci permetteranno di sostenere alcune delle nostre risorse chiave, in modo che se uno strumento è difettoso o deve essere aggiornato, potremo farlo nello spazio stesso. Questo aiuterà la NASA a esplorare e creare missioni che miglioreranno le nostre capacità di raggiungere la Luna, Marte e chissà…oltre!

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