Uno studio condotto in un Istituto di psicologia e salute mentale in Germania spiega perché gli esseri umani non sono ancora preparati per incontrare gli alieni

“Gli esseri umani non sono pronti ad un contatto con gli alieni”. A dirlo il dottor Andreas Anton dell’Istituto di Psicologia e Salute Mentale di Friburgo, in Germania. Per Anton l’umanità avrebbe quattro modi per entrare in contatto con gli alieni. Intercettando un messaggio dallo spazio, osservando direttamente qualcosa attraverso l’uso di potenti telescopi, trovando qualche oggetto non identificato che riconduca a qualcosa di “non terrestre” e, infine, trovandosi improvvisamente faccia a faccia con uno di loro. Lo studio si sofferma proprio su quest’ultimo punto: secondo Anton, gli uomini non sono pronti per un vero e proprio “incontro ravvicinato del terzo tipo”.

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“Gli esseri umani non sono pronti”

Il dottor Anton si chiede: “Sarebbe uno shock per l’uomo trovarsi di fronte ad una forma di vita biologica diversa. Questo ci metterebbe ansia, poiché la prima domanda sarebbe ‘cosa vogliono?’. Inoltre, c’è la possibilità che gli alieni siano molto più sviluppati di noi e, quindi, potremmo trovarci davanti a un extraterrestre più veloce o più prestante e questo mette ansia nell’essere umano”. La ricerca conferma anche le tesi illustrate al Daily Star da Malcolm Schofield, docente di psicologia alla Derby University, Inghilterra.

Quest’ultimo aveva detto: “C’è un team di ricerca, attualmente, che esamina un termine chiamato choc ontologico. Quindi, se dovesse verificarsi un contatto diretto tra alieni e umani, molte persone metterebbero in discussione il concetto di realtà e metterebbero in discussione le loro convinzioni e la società in generale. Potrebbe essere un grosso problema. Quindi penso che come psicologi sarà molto importante per noi prendere in mano la situazione e cercare di attenuare qualsiasi tipo di choc prestando attenzione al benessere mentale delle persone”.

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