I dinosauri sono ancora tra noi, nonostante la famosa estinzione di massa di cui sono stati protagonisti. Vediamo come sono andate le cose.

Tra il Cretaceo e il Paleogene (circa 66 milioni di anni fa), un asteroide colpì la penisola dello Yucatán, in Messico. A seguito di ciò, ebbe luogo una ben nota estinzione di massa. Il corpo celeste in questione aveva un diametro pari a circa 10 chilometri.

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Rappresentazione della penisola dello Yucatán con il cratere in questione evidenziato. Copyright: NASA/JPL-Caltech.

Dalla suddetta collisione (la quale è stata solo una potenziale concausa della catastrofe), quasi come per effetto domino, si susseguirono una serie di sfortunati eventi.

Tra di essi vi furono terremoti, maremoti, un aumento delle temperature e il rilascio in atmosfera di particolato che bloccò la luce solare, abbando le temperature e inibendo la fotosintesi; così perirono le piante, quindi gli erbivori e i loro predatori.

Un simile impatto potrà accadere ancora in futuro?

Si tratta di un’eventualità rara, ma in effetti ci sono altri corpi celesti con orbite relativamente vicine a quella terrestre. Si sta lavorando, perciò, affinché sia possibile evitare eventuali collisioni future: per esempio, deviando l’orbita dell’oggetto in questione. Tra le più recenti missioni dedicate a questo tema sono, spicca la sonda spaziale DART della NASA a cui collabora anche l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) con il satellite LICIACube (per approfondire tale missione, rimando al nostro articolo “Ultim’ora: DART ha cambiato l’orbita dell’asteroide Dimorphos!“).

Insomma, citando per scherzo lo scrittore Larry Niven, «i dinosauri si sono estinti perché non avevano un programma spaziale».

Ma tornando al fatto che, in realtà, tale estinzione non sia stata totale, è curioso notare che una parte dei dinosauri – alcuni dei dinosauri aviani sdentati – sopravvive tutt’oggi: sono quegli animali chiamati comunemente uccelli.

Questo è successo, probabilmente, perché le loro piccole dimensioni gli hanno permesso di adattarsi più facilmente alle mutevoli condizioni ambientali: si sono velocemente adattati a una più ampia varietà di habitat, mentre il resto dei dinosauri, per via delle più grandi dimensioni e le conseguenti esigenze alimentari, semplicemente non ce l’hanno fatta.

Copyright (immagine in evidenza): NASA Image and Video Library.

Fonti: NASA, NASA, Science.