Il mondo sta perdendo acqua dolce a un ritmo senza precedenti, come hanno rivelato due decenni di dati satellitari.

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Il mondo si inaridendo. A confermarlo le misurazioni dei satelliti GRACE della NASA: dal 2002, la superficie terrestre che ha perso acqua dolce è aumentata di anno in anno, raddoppiando l’estensione dello Stato della California. Questo include la perdita d’acqua da bacini superficiali come laghi e fiumi e dalle falde acquifere sotterranee, che rappresentano un’importante fonte di acqua potabile in tutto il mondo. Sono poi emerse regioni di enorme siccità nell’emisfero settentrionale. Le aree più colpite si estendono lungo la costa occidentale del Nord America, il Sud-ovest del Nord America e l’America Centrale, il Medio Oriente e il Sud-est asiatico.

Cosa dobbiamo aspettarci

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Le temperature più secche stanno provocando un aumento degli incendi boschivi. Crediti: Friedrich Haag/Wikimedia Commons.

Di conseguenza, il 75% della popolazione mondiale vive in aree che soffrono di carenza di acqua dolce, con ripercussioni su agricoltura, servizi igienico-sanitari e resilienza ai cambiamenti climatici. È probabile che questa tendenza provochi anche un’ulteriore desertificazione di aree già colpite da precipitazioni insufficienti. I ricercatori hanno affermato che la perdita di acqua continentale contribuisce all’innalzamento del livello del mare in misura maggiore rispetto allo scioglimento delle calotte glaciali.

Cosa si può fare

Poiché gli effetti legati al clima sono difficili da controllare, i ricercatori sottolineano l’urgente necessità di migliorare la gestione delle risorse idriche. “Il pompaggio eccessivo delle acque sotterranee è il principale fattore che contribuisce al declino della capacità di accumulo di acqua nelle regioni aride, amplificando gli impatti dell’aumento delle temperature”, hanno scritto i ricercatori nello studio pubblicato sulla rivista Science Advances. Hanno aggiunto che le falde acquifere impoverite non verranno rigenerate “nei tempi previsti dall’uomo”, causando una “minaccia critica ed emergente per l’umanità”, che rischia di innescare una serie di ulteriori calamità.

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