Scopriamo insieme la corretta definizione di questa località in costiera amalfitana. Alla scoperta del Fiordo di Furore

In costiera amalfitana, luogo magico ed incantato, una delle mete più gettonate è sicuramente a Furore, paesino che sorge tra Amalfi e Positano, vale a dire il famoso Fiordo di Furore. Tuttavia, è giusto sottolineare che il nome con cui viene chiamato ed è noto in tutto il mondo dovrebbe essere un altro. Si tratta infatti di un errore “geomorfologico”. Facciamo pertanto una breve digressione al fine di entrare nel merito della questione adducendo comprovata documentazione.

Il Fiordo di Furore. Credit: Google Earth

Esistono vari tipi di coste alte. Tra queste si ricordano:

  • Coste a rias che si originano per invasione marina di foci fluviali e, per questo motivo, presentano una tipica configurazione a V. Praticamente si formano per sommersione di antiche valli fluviali. Le coste a rias sono presenti tra le varie anche in Liguria, in Spagna…;
  • Coste a fiordi che sono anch’esse antiche valli ma di tipo glaciale e, per tale motivo, sono caratterizzate da un profilo trasversale ad U. In tali coste, un braccio di mare si insinua anche per vari chilometri, riempendo la vallata profonda, lunga, a fianchi ripidi, incisa da un ghiacciaio. I fiordi sono una delle attrattive della penisola scandiva.

Tornando a Furore ed al famoso “suo fiordo”, risulta evidente pertanto che non trattasi di fiordo bensì di una ría, cioè uno specchio d’acqua ubicato allo sbocco di un vallone a strapiombo, formatosi per l’azione continuata del torrente Schiato che, da Agerola, al termine del suo corso, sfocia in mare. Forse nella denominazione suonava meglio fiordo, forse si ignorava la distinzione geomorfologica, sta di fatto comunque che quella spaccatura imponente che culmina con un ponte alto grossomodo circa 30 metri, è una delle cartoline più suggestive della Campania.

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