Il 20 febbraio il ghiaccio marino antartico ha ufficialmente raggiunto la sua estensione minima dell’anno. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Il ghiaccio marino della Terra continua a diminuire. Nelle acque intorno all’Antartide, la copertura glaciale si è ridotta ai minimi storici per il terzo anno consecutivo. Secondo gli scienziati della NASA, la perdita ricorrente suggerisce un cambiamento a lungo termine delle condizioni nell’Oceano Antartico, probabilmente conseguenza del cambiamento climatico in atto in tutto il mondo.

Come funziona il ghiaccio marino

“Il ghiaccio marino agisce come un cuscinetto tra l’oceano e l’atmosfera”, dicono gli scienziati. “Impedisce gran parte dello scambio di calore e umidità dall’oceano relativamente caldo all’atmosfera sovrastante”. Una minore copertura glaciale consente all’oceano di riscaldare l’atmosfera sopra i poli, portando a un maggiore scioglimento dei ghiacci in un meccanismo infernale che continua a riscaldare il nostro pianeta.

Altro record negativo in Antartide

Quest’anno, il ghiaccio marino antartico ha raggiunto la sua estensione più bassa il 20 febbraio, con un totale di 1,99 milioni di chilometri quadrati. Si tratta del 30% in meno rispetto alla media di fine estate dal 1981 al 2010. Pensate che si tratta di un’area persa grande quanto il Texas. Questi cambiamenti sono stati osservati dai sensori a bordo del satellite Nimbus-7, gestito congiuntamente dalla NASA e dalla NOAA, insieme ai satelliti del Defense Meteorological Satellite Program.

Cosa succede nell’Artico

Nel frattempo, dall’altra parte del pianeta, è in corso un declino da quasi 46 anni. Le immagini satellitari rivelano che l’area totale dell’Oceano Artico coperta di ghiaccio marino ha raggiunto i 15,65 milioni di chilometri quadrati il 14 marzo. Si tratta di 640.000 chilometri quadrati in meno rispetto alla media tra il 1981 e il 2010. Dal 1979, la massima copertura di ghiaccio invernale nell’Artico si è ridotta di un’area equivalente alla dimensione dell’Alaska.

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