Grazie ai dati raccolti dal telescopio spaziale TESS della NASA una collaborazione internazionale di astronomi ha identificato 4 esopianeti, mondi ben al di là del nostro sistema solare, che orbitano intorno ad una coppia di giovani stelle chiamate TOI 2076 e TOI 1807

Fu Alex Hughes a portare all’attenzione degli astronomi TOI 2076 mentre lavorava al suo progetto di laurea alla Loughborough University in Inghilterra, da allora il team di Christina Hedges (Nasa) ha scoperto tre mini-Nettuno, dei mondi dal diametro compreso tra quello della Terra e quello di Nettuno, in orbita attorno alla stella. Il pianeta più interno TOI 2076b è circa 3 volte più grande della nostra Terra e compie un’orbita completa in 10 giorni. I due esopianeti più esterni TOI 2076c e TOI2076d sono entrambi circa 4 volte il nostro pianeta, con orbite che superano i 17 giorni. TOI1807 ospita invece un solo pianeta conosciuto (per ora!) chiamato TOI 1807b che è circa due volte la Terra ed ha un orbita di sole 13 ore: esopianeti con orbite così brevi sono molto rari.

Attualmente gli scienziati stanno ancora lavorando per stimarne la massa, ma tutto è reso ancor più difficile dall’iperattività di queste due giovani stelle: questo dato potrebbe aiutarli a determinare se missioni come Hubble e i prossimi telescopi spaziali James Webb potranno studiarne le atmosfere – ammesso che ne abbiano!

TOI 2076 e TOI 1807: dove si trovano

TOI 2076 e TOI 1807 si trovano a più di 130 anni luce di distanza da noi e si trovano a circa 30 anni luce tra di loro, il che colloca le due stelle rispettivamente nelle costellazioni dell’emisfero nord del Boote e dei Cani da Caccia. Sono delle stelle nane di tipo K, più arancioni del nostro Sole, ed hanno circa 200 milioni di anni in meno ad esso. E’ stato dimostrato grazie ai dati del satellite Gaia dell’ESA che entrambe le stelle viaggiano nello spazio nella stessa direzione, e non solo; gli astronomi pensano che queste due stelle siano effettivamente troppo lontane tra loro per essere definite stelle binarie, ma la loro direzione comune suggerisce che siano nate dalla stessa nube di gas. Inoltre hanno dei brillamenti che sono molto più energetici e frequenti di quelli prodotti dal Sole.

La scoperta in un video

Perché è importante lo studio degli esopianeti

I pianeti di entrambe le stelle si trovano tutti in una fase di transizione del loro ciclo vitale, ‘’teenager exoplanet’’ sono stati definiti dall’astronoma Hedges, non sono dei mondi appena formati ma non sono nemmeno dei pianeti con un’orbita stabile: imparare di più su di essi, proprio perché si trovano in questa particolare fase transitoria aiuterà gli scienziati ad ottenere uno sguardo su una fase poco compresa dell’evoluzione planetaria.

Il team è particolarmente interessato a TOI 2076b a causa del suo breve periodo orbitale. I modelli teorici suggeriscono che è molto difficile per un pianeta formarsi direttamente così vicino alla propria stella, ma non è escluso che si possano formare a distanze più lunghe per poi migrare più verso l’interno. Capire questo aiuterà gli scienziati a comprendere ulteriormente i cicli di vita di questo tipo di pianeti. E’ importante come abbiamo già detto definirne la massa, ma anche scoprire quanto più possibile della sua atmosfera: se quest’ultima non è troppo spessa e la sua massa è principalmente costituita da roccia, la vicinanza del pianeta alla sua stella potrebbe potenzialmente significare che la sua superficie sia ricoperta da oceani, o laghi, di lava fusa!

‘’Molti oggetti che studiamo in astronomia si evolvono su scale temporali così lunghe che un essere umano non può vederne i cambiamenti di mese in mese o di anno in anno, se si vuole vedere i pianeti come evolvono, la cosa migliore è trovare molti pianeti di età diversa e poi interrogarsi sul perché siano diversi. La scoperta di TESS fa avanzare la nostra comprensione della fase ‘’adolescenziale’’ degli esopianeti.’’ – Trevor David, ricercatore Flatiron Institute, NY.

Immagine di copertina credit NASA

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