Esistono enormi vuoti nell’Universo, regioni costituite da giganteschi spazi con una densità di materia molto bassa. Uno di questi è il vuoto del Bootes

Per vuoto si intende una struttura a grande scala dell’Universo costituita da un enorme spazio con una densità molto bassa in confronto a quanto si osserva nell’Universo (meno di 1/10 della densità media). Dunque i vuoti non sono del tutto privi di materia. Le galassie tendono a raggrupparsi in ammassi e superammassi. La nostra Via Lattea, ad esempio, ha circa una dozzina di vicine in una regione di spazio di soli 3 milioni di anni luce. Inevitabilmente, però, gli ammassi sono separati da vuoti. Uno dei più grandi è il vuoto del Bootes.

Il vuoto di Bootes
Rappresentazione del vuoto di Bootes. Le stelle nel cerchio sono in realtà di fronte al vuoto.
Credit: atlasoftheuniverse

Scoperto nel 1981, il vuoto del Bootes ha un diametro di 250 milioni di anni luce e fino a poco tempo fa erano state trovate solo 24 galassie circa al suo interno. È un vuoto molto vuoto. “Se la Via Lattea fosse stata al centro del vuoto del Bootes“, afferma l’astronomo Greg Aldering dell’Università del Minnesota, “non avremmo saputo che c’erano altre galassie fino agli anni ’60“. Oltre quello del Bootes, sono noti: Vuoto Locale, Vuoto del Cane Maggiore, Supervuoto Locale Meridionale, Vuoto della Colomba, Supervuoto di Eridano, Vuoto Gigante (il più grande), Supervuoto Locale Settentrionale.

Quartetto di Robert. Credit: ESO

Difficoltà nel comprenderlo

I teorici inizialmente hanno avuto difficoltà a capire come una regione così grande potesse essere vuota. Ma dopo recenti studi, misurando attentamente la distanza di 700 galassie tra la nostra visuale ed il Boote, gli studiosi hanno trovato altre 50 galassie che giacciono nel vuoto, che è centrato a circa 700 milioni di anni luce dalla Terra. Cinquanta galassie in una regione così vasta potrebbero non sembrare molto, ma possono fare la differenza nel capire come si è formato il vuoto. Le simulazioni al computer hanno mostrato come possono nascere vuoti più piccoli, molto più comuni. 

Prime spiegazioni

Man mano che le galassie si sono unite dall’attrazione gravitazionale reciproca, si sono svuotate le regioni vicine (processo è auto-rinforzante). Anche così, molti ricercatori ritengono che non ci sia stato abbastanza tempo da quando l’universo è nato per liberare uno spazio delle dimensioni del vuoto di Bootes. Alcuni hanno suggerito che il vuoto di Bootes non è affatto vuoto ma è pieno di materia che non possiamo vedere, come deboli galassie o materia oscura: una soluzione non del tutto soddisfacente.

Ammassi di galassie e vuoti entro 500 milioni di anni luce. Credit: Richard Powell

Nuova teoria sulla formazione del vuoto di Bootes

Secondo Aldering, le galassie, che lui e i suoi colleghi hanno recentemente individuato nel vuoto, indicano una spiegazione alternativa. Non sono sparpagliate casualmente: alcune sembrano formare una struttura tubolare che si estende a metà del vuoto. Aldering crede che il vuoto di Bootes possa essere stato creato dalla fusione di due o più vuoti più piccoli, così come piccole bolle di sapone possono fondersi in un singolo grande, e che il tubo di galassie potrebbe essere ciò che resta del confine tra i vuoti più piccoli. Quelle galassie sono bloccate ora all’interno di un supervuoto, ma non si esclude che in un futuro si possano liberare.

Immagine di copertina crediti: Daniel Eisenstein e SDSS-III

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