La piattaforma Vega: un esempio fotografico per spiegare la curvatura della Terra

Per comprendere come la visibilità di un oggetto cambi in base alla distanza e all’altezza del punto di osservazione, è fondamentale considerare la distanza dell’orizzonte visibile, l’altezza dell’osservatore e quella dell’oggetto osservato. L’orizzonte non è un concetto fisso: esso varia a seconda della quota dalla superficie della Terra da cui si guarda.

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Calcolo della distanza dell’ orizzonte

Questo principio è stato messo in pratica con un lavoro fotografico condotto lungo la costa ragusana, documentando la piattaforma petrolifera “Vega”, situata a circa 12 miglia nautiche (22 km) dal porto di Pozzallo (RG).

Sicilia Terra

In collaborazione con Paolo Colona, astrofisico e divulgatore scientifico di Accademia delle Stelle, abbiamo creato una documentazione visiva che mostra chiaramente come l’orizzonte cambi in base all’altezza da cui si osserva. La scelta della piattaforma Vega è stata motivata sia, burlonamente, dal suo nome (PIATTA-FORMA) che dalla sua stabilità sul mare, poiché rimane ferma e non soggetta a movimenti significativi come le navi, facilitando un’analisi accurata della sua visibilità.

Confronto della posizione della Piattaforma rispetto all’orizzonte in base all’altezza del punto di ripresa
© Marcella Giulia Pace & Paolo Colona

Il Teleobiettivo e l’osservazione da varie altezze

Per questo progetto ho utilizzato un teleobiettivo da 600 mm, che mi ha permesso di ottenere ingrandimenti tali da mostrare i dettagli della piattaforma.

Gli scatti sono stati effettuati da varie altitudini, sfruttando le dolci salite che portano agli altipiani iblei, catturando la piattaforma da diverse prospettive e fornendo una chiara rappresentazione di come la curvatura terrestre influenzi la nostra linea dell’orizzonte.

Punti di ripresa
Distanza e posizione della Piattaforma dal punto di ripresa più basso

Nelle foto, si osserva la piattaforma Vega ripresa da altitudini diverse, dimostrando come il punto di osservazione modifichi ciò che è visibile:

Terra
0,5 mt slm

A 0,5 metri dal livello del mare, dalla spiaggia del lungomare di Marina di Ragusa. Quasi a livello del mare, sono visibili solo le gru della piattaforma Vega, la restante parte della Piattaforma è nascosta sotto la curvatura terrestre, sotto il nostro orizzonte visibile posto ad una distanza di poco più di 3 km. E’ vero, la piattaforma non è a 3 km di distanza ma se consideriamo la sua altezza dal livello del mare, circa 69 mt, ecco che allora, non vediamo la piattaforma dalla base ma solamente le sommità.

1,5 mt slm

A 1,5 metri di altezza, si inizia a vedere una piccola porzione in più della piattaforma, ma gran parte della struttura rimane nascosta sotto l’orizzonte.

3 mt slm

A 3 metri, la visibilità migliora ulteriormente, rivelando una parte maggiore della piattaforma, anche se la linea di miraggio, dovuta alla rifrazione atmosferica, distorce l’immagine.

6 mt slm

A 6 metri, ancora più porzioni della piattaforma diventano visibili, e la linea del miraggio si sposta verso il basso.

30 mt slm

A 30 metri sul livello del mare, la visibilità si amplia significativamente, la piattaforma si vede dalla base e la linea del miraggio scompare.

55 mt slm

A 55 metri, la piattaforma appare quasi completamente visibile, con una visione più nitida della struttura e risulta poggiata proprio sulla linea dell’orizzonte..

100 mt slm

A 100 metri, l’orizzonte visibile si posiziona dietro la piattaforma, mostrando chiaramente la base della struttura.

180 mt slm

A 180 metri, l’orizzonte si sposta ulteriormente, dando una vista completa della piattaforma contro uno sfondo di mare e di cielo.

300 mt slm

A 300 metri, l’orizzonte arriva quasi a superare l’estremità della gru.

400 mt slm

Infine, a 400 metri e oltre, l’intera piattaforma è visibile con il mare sullo sfondo.

Animazione video realizzata in collaborazione con Paolo Colona di Accademia delle Stelle

La curvatura terrestre e l’orizzonte visibile

La documentazione fotografica dimostra chiaramente come la curvatura terrestre limiti la nostra visibilità man mano che ci avviciniamo al livello del mare. La piattaforma Vega si trova ben oltre la distanza dell’orizzonte visibile quando osservata da quote più basse, ma man mano che ci eleviamo, diventa sempre più visibile.

Isola di Formica fa capolino sull’orizzonte se vista da Punta Lillibeo sim
© Marcella Giulia Pace

È interessante notare che esistono fenomeni atmosferici particolari, come il Looming e il Towering, che abbiamo trattato precedentemente, che possono allungare e sollevare otticamente oggetti oltre la curvatura terrestre, rendendoli visibili in circostanze eccezionali. Questi fenomeni non sono classificati come miraggi, ma rappresentano variazioni nella rifrazione atmosferica che possono regalare uno spettacolo visivo sorprendente.

Terra
La piattaforma Vega vista dall’Etna ad una quota di 2900mt
© Marcella Giulia Pace

L’assurdità della negazione della sfericità della terra

E’ futile negare ciò che è ormai comprovato e facilmente osservabile, parlare di teorie terrapiattiste sembra dover mettere in discussione nuovamente la teoria consolidata della forma del nostro pianeta. Parlare della terra piatta nel 2024 è ridicolo e lo diventa quasi anche chi ne continua a dimostrare la sfericità. Ritengo che più che la teoria sia da prendere in analisi l’assurdità di negare qualcosa che l’uomo ha già avuto modo di verificare più volte e che, quando vuole, può continuare a trovare conferma semplicemente osservando… Perché negare quindi l’evidenza? Un movente che fa urlare a gran voce con convinzione che una cosa comprovata sia in realtà falsa è il semplice fatto che potrebbe fare più notizia se la si rimette in dubbio piuttosto che unirsi al resto del mondo che la prende come affermazione talmente vera che non vale più la pena mettere in discussione… Se si mette in discussione la forma della Terra, si attira l’attenzione su di sé più di quanto si potrebbe fare affermando che la Terra è una sfera, un geode di rotazione. In “sintesi sintetica”: a chiunque piace essere uno dei pochi piuttosto che uno dei tanti. Credo che si nasconda questo dietro il desiderio di dire che non siamo mai stati sulla Luna, che la Terra sia piatta e continuando a farsi portavoce di questa teoria e familiarizzando con dimostrazioni tipiche, la persona arriva a convincersi che quel che millantava per convenienza di visibilità sia la “reale realtà”. E’ futile negare ciò che è ormai comprovato e facilmente osservabile.