Proprio come una meridiana, nei due video Curiosity mostra la sua ombra che si muove sulla superficie marziana durante una sequenza di 12 ore

I due video in bianco e nero mostrano la giornata dell’8 novembre, il 4.002° giorno marziano, o sol, della missione. Il rover ha catturato la propria ombra che si spostava sulla superficie di Marte utilizzando le sue Hazard-Avoidance Camera in bianco e nero, o Hazcams. Le istruzioni per registrare i video facevano parte dell’ultima serie di comandi trasmessi a Curiosity poco prima dell’inizio della congiunzione solare di Marte, il periodo in cui il Sole si trova tra la Terra e Marte. Poiché il plasma proveniente dal Sole può interferire con le comunicazioni radio, da Terra si evita l’invio di comandi per diverse settimane – ad eccezione dei regolari per i controlli di routine.

L’uso delle Hazcams di Curiosity

Marte ripreso da Curiosity
Credit: NASA / JPL – Caltech

Chi invia comandi di navigazione a Curiosity si affida proprio alle Hazcam per individuare rocce, pendii e altri pericoli che possono essere rischiosi da attraversare. Dal momento che le altre attività del rover erano state intenzionalmente ridotte a ridosso della congiunzione, il team ha deciso di utilizzare le Hazcams per registrare per la prima volta 12 ore di fotogrammi. L’obbiettivo? Catturare nuvole o diavoli di polvere che potessero rivelare di più su questi fenomeni. Purtroppo non è stato ripreso alcun fenomeno degno di nota. I due video riprendono un lasso di tempo che va dalle 5:30 alle 17:30 ora locale, regalandoci la silhouette di Curiosity che si sposta dal mattino al pomeriggio fino alla sera.

Il video della Hazcam anteriore

Il primo video, composto dalle immagini della Hazcam anteriore, riprende la parte sud-est lungo Gediz Vallis, una valle che si trova sul Monte Sharp. Curiosity sta scalando la base della montagna alta 5 chilometri, che si trova nel cratere Gale, dal 2014. All’alba, l’ombra del braccio robotico di 2 metri del rover si sposta a sinistra e le ruote anteriori di Curiosity fuoriescono dall’oscurità su entrambi i lati dell’inquadratura. A sinistra si può notare anche un bersaglio di calibrazione circolare montato sulla spalla del braccio robotico. Gli ingegneri lo utilizzano per testare l’accuratezza dello spettrometro a raggi X, uno strumento in grado di rilevare elementi chimici sulla superficie. A metà giornata, l‘algoritmo di esposizione automatica della Hazcam anteriore si stabilizza su tempi di esposizione di circa un terzo di secondo. Di notte il tempo di esposizione aumenta fino a più di un minuto, ed è la causa del tipico rumore del sensore noto come “hot pixels” che ci appare come neve bianca sull’immagine finale.

Video della superficie di Marte composto dai fotogrammi ottenuti grazie alla Hazcam anteriore del Rover Curiosity
Credit: NASA/JPL-Caltech

Il video della Hazcam posteriore

Il secondo video mostra la vista della Hazcam posteriore mentre guarda a nord-ovest lungo le pendici del Monte Sharp fino al fondo del cratere Gale. La ruota posteriore destra del rover è visibile, insieme all’ombra del sistema di alimentazione di Curiosity. Il piccolo artefatto nero che appare a sinistra a metà del video, durante il 17° fotogramma, è il risultato di un raggio cosmico che colpisce il sensore della fotocamera. Allo stesso modo, il lampeggio luminoso e altri rumori alla fine del video sono il risultato del calore del sistema di alimentazione del veicolo spaziale che colpisce il sensore di immagine della Hazcam. Queste immagini sono state rielaborate per correggere gli obiettivi grandangolari delle Hazcam. I puntini bianchi visibili dalle immagini, particolarmente evidenti nel video della fotocamera posteriore, sono dovuti a 11 anni di polvere marziana depositata sulle lenti.

Video della superficie di Marte composto dai fotogrammi ottenuti grazie alla Hazcam posteriore del Rover Curiosity
Credit: NASA/JPL-Caltech

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