Oggi, 23 novembre 2022, è il “Fibonacci Day”: ecco un fantastico “spiegone” del significato dei numeri che formano la successione di Fibonacci.
Per capire chi fosse Fibonacci dobbiamo tornare per un attimo al Medioevo, e più precisamente a cavallo fra il XII e il XIII secolo. Probabilmente il nome di Leonardo Pisano non vi dirà nulla, ma fu un mercante che passò parte della sua giovinezza in Algeria, dove fu a contatto con la matematica araba. Fu uno dei primi a introdurre in Europa le cifre arabe. La scoperta per cui è noto, però, è un problema matematico che recita più o meno così: “Determinare quanti conigli si avranno a fine anno partendo da una coppia che sarà fertile a partire dal secondo mese, se ogni coppia fertile ne genera un’altra ogni mese”. La risposta di questo problema sono i cosiddetti numeri di Fibonacci.
I numeri di Fibonacci sono dappertutto
Noto come Fibonacci (Bonacci era la sua famiglia), Leonardo Pisano dedicò gran parte della sua vita alla matematica e alle scienze. Tanto per non farvi rimanere col dubbio, il problema dei conigli si risolve calcolando innanzitutto cosa succede di mese in mese.
All’inizio abbiamo solo una coppia. Anche il secondo mese abbiamo ancora una sola coppia di conigli (diventano fertili a partire dal secondo mese, ricordate?). Il terzo mese le coppie diventano due, visto che quella iniziale ha fatto figli. Il quarto mese la coppia iniziale figlia ancora: adesso abbiamo un totale di tre coppie di conigli. Il quinto mese, invece, le coppie nate sono due, perché hanno procreato anche i primi conigli nati. Arriviamo così a cinque coppie, da cui la famosa successione di Fibonacci: 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34. In altre parole, ogni numero è la somma dei due precedenti.
I numeri di Fibonacci sono dappertutto, intorno a noi. Tanto per fare un esempio, contando i semi di un girasole nelle due direzioni naturali si hanno due numeri di Fibonacci consecutivi, 55 e 89 (oppure 89 e 144). Tra l’altro la sequenza di Fibonacci la troviamo anche nel nostro sistema solare. Il rapporto fra il diametro di Saturno e quello dei suoi anelli ne è un esempio. Anche il tempo impiegato da alcuni pianeti (compresi Giove, la Terra, Mercurio) per orbitare attorno al Sole sembrerebbe avere una relazione con la suddetta sequenza.
Riferimenti: Il Post
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