Questi giorni di blocco hanno indubbiamente aiutato la nostra Terra a rinascere e a farsi sentire

A cura di Antonio D’Anna

Oltre ad aver arrecato morte, sofferenza e paura, il Covid -19, senza dubbio alcuno, ha anche stravolto lo stile di vita degli esseri umani. Seppur temporaneamente, al fine di salvaguardare la vita umana, le restrizioni cautelative hanno limitato le persone negli spostamenti, costrette a passare quasi l’intera giornata nella propria abitazione.

Ma mentre l’uomo si sente soffocare, la Terra, invece, ha iniziato a respirare. Per tanto tempo oppressa, è tornata a rinascere, a risplendere, a ripristinare certi equilibri e a farsi sentire.

Foto a confronto di Nuova Delhi pre e post blocco

L’attività antropica si è ridotta in maniera notevole e di conseguenza anche l’inquinamento. In ogni sua forma. E così ad esempio in India, precisamente a Nuova Delhi, il cielo che di solito è grigio, colore dovuto a smog, è tornato ad essere azzurro. Una rarità che forse i cittadini avevano dimenticato.

Il cielo si è ripulito talmente che è possibile scorgere le cime innevate della catena himalayana da città indiane che distano fino a 200 km di distanza.

L’Himalaya innevato

Ed ancora, in generale, fiumi tornati ad essere limpidi, linee di costa normalmente caratterizzate da acque marine color giallo – marrone e piene di schiuma divenute ora quasi cristalline, riduzione drastica del buco dell’ozono…

La Terra, che sta traendo benefici da questa situazione, si sta facendo sentire. In tutti in sensi. Anche dal proprio interno.

Sì, perché la riduzione delle attività umane ha di conseguenza abbassato il rumore di fondo che le stesse generano. Precisamente, il rumore sismico indotto dall’attività antropica è calato di un terzo, come testimoniato da un sismometro dell’osservatorio belga.

Sismografo in azione

Con la diminuzione delle vibrazioni superficiali indotte, i sismologi possono “sentire” di più la Terra: possono essere difatti individuati terremoti “più piccoli”, caratterizzati dalla stessa frequenza del rumore di fondo che in tempi normali li coprirebbe.

In questo modo, ricevendo un segnale con meno disturbo, aumenta la possibilità di ricavare un quantitativo di informazioni e dati dagli eventi sismici di gran lunga superiore rispetto alla norma.

Articolo dal Dott. Geologo Antonio D’Anna https://www.facebook.com/antonio.n.danna

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