Il 29 maggio 1919, gli astronomi britannici utilizzarono un’eclissi di Sole per testare la più importante teoria di Albert Einstein

L’idea era che la gravità influenzasse la luce e, in particolare, che di conseguenza il Sole avrebbe deviato quella delle stelle che vi passava vicino. Variazioni nella direzione apparente delle stelle nel cielo, osservate vicino al Sole durante un’eclissi totale, avrebbero potuto confermare l’idea. L’annuncio dei risultati, avvenuto l’8 novembre 1919 a Londra, segnò la sostituzione della teoria della gravitazione newtoniana con quella einstieniana.

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L’eclissi più importante nella storia della scienza

Sole eclissi
Rappresentazione artistica che mostra come l’attrazione gravitazionale esercitata dal Sole curva il percorso della luce proveniente da una stella lontana, cambiando la sua posizione apparente nel cielo osservato dalla Terra. Fonte: NASA.

In pratica, gli astronomi confrontarono le posizioni relative delle stelle apparentemente vicine al Sole con le posizioni delle stesse stelle precedentemente fotografate nel cielo notturno. Le spedizioni e le analisi, organizzate dalla Royal Society e dalla Royal Astronomical Society, furono progettate da Arthur Eddington. Ma dopo mezzo secolo di altre osservazioni simili, i critici sostenevano ancora che potesse esserci un errore del venti per cento nei risultati. Insomma, le misure non erano abbastanza precise da escludere nuove teorie della gravità che mettevano in discussione la versione di Einstein.

Il caso del Quasar 3C279

Gli astronomi radio fecero un po’ meglio, con il Quasar 3C279 che passa dietro il Sole l’8 ottobre di ogni anno. Negli anni novanta, quindi, il satellite Hipparcos dell’ESA fornì un’ulteriore conferma della previsione di Einstein. La mappatura delle stelle venne fatta con così tanta precisione che non era necessaria un’eclissi per vedere l’effetto della gravità del Sole. Ad oggi, secondo gli scienziati dell’ESA, la previsione della Relatività Generale è corretta entro una parte su mille.

Fonti: ESA, ESA.

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