Un nuovo strumento della NASA di nome NEID cercherà gli esopianeti rilevando le sottili oscillazioni degli spettri di luce delle loro stelle madri.

Nel continuo progresso nella ricerca di esopianeti, i pianeti al di fuori del nostro sistema solare, la NASA aumentando gli strumenti a sua disposizione. Durante l’estate, un nuovo strumento chiamato NEID (pronunciato NOO-id) ha fornito la prima serie di dati sulla stella a noi  più vicina e meglio studiata: il Sole.

Lo spettrometro NEID, che aiuterà a localizzare e caratterizzare nuovi mondi, scruta il cielo dall’osservatorio nazionale di Kitt Peak in Arizona ed è diventato operativo lo scorso giugno. Il NEID raccoglierà tanti dati dal Sole durante il giorno quanto dalle stelle più lontane di notte, questo perché il Sole può fornire uno sguardo dettagliato sui tipi di cambiamenti che si verificano anche sulle potenziali stelle ospitanti degli esopianeti: cambiamenti che possono avere un impatto importante sul rilevamento e sull’abitabilità di questi mondi alieni.

Rappresentazione artistica dell’esopianeta Tau Bootis b. Credit: ESO CC BY 4.0

Alla ricerca degli esopianeti

Lo strumento misura la velocità radiale, ovvero lo spostamento nel moto di una stella causato dall’attrazione gravitazionale dei suoi pianeti, che altera leggermente la luce proveniente dalla stella. E le velocità radiali possono fornire agli astronomi la misurazione della massa di un pianeta rispetto alla sua stella ospite. Questo spettrometro appartiene inoltre a una nuova classe di strumenti per la velocità radiale che possono raggiungere una precisione circa tre volte migliore rispetto a prima. Il telescopio punterà su una stella raccogliendo la luce e trasferendola attraverso una fibra ottica nello spettrografo alloggiato in una camera bianca, appositamente costruita e isolata termicamente al piano inferiore dell’osservatorio.

Ciò che è veramente fondamentale per gli esopianeti è conoscere le loro masse e le dimensioni. Attualmente, la tecnica del transito è il metodo principale in cui gli scienziati scoprono gli esopianeti e il KEPLER Space Telescope e il Transiting Exoplanet Survey Satellite (TESS) della NASA hanno già identificato migliaia di esopianeti utilizzando questo sistema.

Il NEID si baserà sui dati raccolti da TESS misurando le velocità radiali dei pianeti scoperti da TESS. Insieme, queste misurazioni di dimensioni e massa potranno essere utilizzate per determinare la densità apparente di un pianeta, che offre agli scienziati informazioni sulla composizione generale dello stesso: un pianeta particolarmente denso, ad esempio, potrebbe avere una composizione rocciosa.

Gli scienziati utilizzeranno in seguito tali informazioni per determinare quali pianeti sono più adatti per ulteriori studi da parte del prossimo telescopio spaziale James Webb della NASA.

Riferimenti:

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