È lo spazio oltre le nostre tre dimensioni, utilizzato soprattutto nella fantascienza per aggirare il limite della velocità della luce.

Il termine iperspazio è stato introdotto in letteratura da Arthur Cayley, nel 1867. Fu solo vent’anni dopo la pubblicazione della formula della relatività di Einstein che venne utilizzato più di frequente dagli scrittori di fantascienza. D’altronde Einstein aveva dimostrato che la massima velocità possibile fosse circa 300mila chilometri al secondo. Questo significava che un’astronave non avrebbe mai potuto raggiungere stelle vicine, in poco tempo. Gli scrittori di fantascienza sfruttarono dunque questa “dimensione” alternativa per permettere alle navicelle di effettuare viaggi interstellari in pochissimo tempo. Ed ecco l’iperspazio, lo spazio oltre le nostre tre dimensioni, in cui le leggi della fisica non valgono più.

Una scena del film “Interstellar”. Credit: Warner Bros.

Iperspazio: cosa dice la scienza?

Anche numerosi film di fantascienza, come “Cube 2” e Interstellar, hanno sfruttato il concetto di iperspazio. Nella pellicola di Nolan, ad esempio, è lo spazio all’interno del quale viaggiano i protagonisti per attraversare indenni il buco nero e raggiungere un’altra galassia. Dal punto di vista della fisica, però, non esiste conferma dell’esistenza di spazi diversi da quello che conosciamo. Non ci sono prove né dimostrazioni matematiche dell’esistenza di un iperspazio.

Einstein fu il primo a rendere in qualche modo “palpabile” uno spazio a 4 dimensioni, inglobando il tempo (t) nello spazio tridimensionale e creando il famoso spazio-tempo. Così il precedente intervallo spaziale della fisica di Newton, quello che chiamavamo “distanza”, venne sostituito da un nuovo intervallo spazio-temporale. In pratica secondo Einstein, essendo la velocità della luce costante, anche l’intervallo I nello spazio quadrimensionale si conserva, in condizioni di moto relativo. Ed è appunto a questo che si “aggrappano” i vari registi, scrittori e sceneggiatori che producono opere di fantascienza.

Esistono, però, costruzioni teoriche puramente geometriche che contemplano più di tre dimensioni. Ne abbiamo già parlato in un precedente articolo dedicato al tesseratto e all’ipercubo.

Interstellar

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