Siamo inondati da oroscopi giornalieri: sentiamo parlare di zodiaco e costellazioni. Andiamo a scoprire quanto di vero c’è.
Facciamo un po’di chiarezza prima su cosa sia lo zodiaco. Lo zodiaco è una regione della volta celeste: tutti i pianeti e la maggior parte degli altri corpi celesti del sistema solare sono visibili solo nella regione dello zodiaco. Si estende per 9° da entrambi i lati dell’eclittica (il percorso apparente del Sole nel suo moto annuo). Un osservatore che vedesse un oggetto molto luminoso al di fuori della regione zodiacale sa che non può trattarsi di un pianeta.
Quali sono le costellazioni zodiacali?
Lo zodiaco, essendo solo una regione del cielo, non comprende tutte le costellazioni: questo spiega, per esempio, il perché l’Ariete fa parte dello zodiaco e l’Orsa Maggiore invece no. Ma quante sono le costellazioni che fanno parte di questa regione? Ecco a voi la sorpresa: esse sono 13 e non 12 come gli astrologi ci vogliono far credere. In astronomia lo zodiaco comprende anche l’Ofiuco, costellazione effettivamente presente nella fascia zodiacale ma trascurata in passato per ridurre a dodici il numero dei segni zodiacali. Questo perché essendo i mesi dell’anno 12, avevano bisogno di fare calcoli esatti. Ma c’è una cosa ancor più grave che è stata fatta.
Hanno suddiviso perfettamente le costellazioni. Vi faccio un esempio: prendiamo il Sole e facciamolo transitare, apparentemente, nelle costellazioni. In particolare l’Ariete e la Vergine. Esso impiegherà più tempo per transitare nella Vergine che nell’Ariete, e non sempre perfettamente 30 giorni. Oltre ad aver fatto tutti questi errori, gli astrologi non si trovano neanche con i periodi di transito effettivo del Sole. Di seguito vi posto le vere date dello zodiaco confrontate con quelle inventate, ricordandovi che in nessun modo le costellazioni possono caratterizzare una persona.
L’astronomia moderna ha dimostrato che le costellazioni sono raggruppamenti casuali di stelle, privi di significato naturale e composte da stelle non vicine nello spazio tridimensionale, anzi in alcuni casi separate da enormi distanze. Ci appaiano vicine per la nostra percezione bidimensionale dello spazio. Inoltre i pianeti distanti miliardi/milioni di km non possono in alcun modo influenzare positivamente o negativamente i comportamenti di noi umani.
Senza dimenticare la precessione degli equinozi
Un ulteriore dato da tenere in considerazione, ma totalmente ignorato dagli astrologi, è la precessione degli equinozi. Questo movimento della Terra fa cambiare in modo lento, nel corso degli anni, l’orientamento del suo asse di rotazione rispetto alla sfera ideale delle stelle fisse (a causa della forma delle Terra e delle forze gravitazionali di Luna e Sole). Immaginate la Terra come una trottola: la punta descrive una curva nel cielo tornando nel punto di partenza ogni 26.000 anni circa. Questo fa si che, ad esempio, il polo nord celeste cambi: la stella polare non sarà più Polaris che attualmente indica proprio il polo nord celeste anche se è spostata di pochi gradi. Inoltre si modifica la posizione (sempre apparentemente) delle stelle nel cielo notturno cambiando inesorabilmente la figura delle costellazioni.
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