Lanciata nel 1975 nell’ambito di Venera, il programma sovietico per lo studio di Venere, raggiunse lo storico traguardo di essere il primo oggetto costruito dall’uomo a scattare una foto della superficie di un altro pianeta.

Venera 9 fu la prima di una nuova generazione di sonde spaziali sovietiche (4V) progettate per esplorare Venere sulla base delle piattaforme M-71 e M-73 Mars. Lanciata a bordo di un razzo Proton-K, il nuovo veicolo spaziale era quasi cinque volte più pesante dei loro predecessori e la struttura era composto sia da un orbiter che da un lander, il primo utilizzato per fotografare il pianeta con un filtro ultravioletto e per condurre indagini scientifiche.

La storica foto della superficie di un altro pianeta

Il lander pesava invece 660 km e vantava di un design completamente nuovo che sfruttava la frenata aerodinamica durante l’ingresso atmosferico venusiano e conteneva un fotometro panoramico per acquisire immagini della superficie. 

Raggiunto il pianeta Venere dopo due correzioni di traiettoria (il 16 giugno e 15 ottobre 1975) il lander di Venera 9 si separò dall’orbiter il 20 ottobre 1975 e due giorni dopo attraversò l’atmosfera turbolenta di Venere a una velocità di circa 10,7 km all’ora dispiegando due paracadute a 65 km di altitudine. La discesa con i paracadute durò circa 20 minuti prima del loro distacco e il resto della discesa venne effettuato rallentando solo con l’ausilio degli aerofreni a forma di disco della capsula.

Il lander impattò sulla superficie ad una velocità di circa 7 metri al secondo e l’unità, come da progettazione, si deformò durante l’atterraggio assorbendo così l’energia dell’impatto e assicurando una posizione orientata del veicolo.

Foto della superficie di Venere ripresa da Venera 9. Credits: Planetary.org (CC BY-NC-ND 3.0)
https://www.planetary.org/space-images/20120907_venera_9_panorama_stryk

L’atterraggio avvenne sul lato diurno del pianeta alle 7:13:07 (ora italiana) del 22 ottobre 1975 e durante i suoi 53 minuti di trasmissione Venera 9 scattò e trasmise la storica immagine della superficie venusiana, la prima proveniente dalla superficie di un altro pianeta, ripresa da un’altezza di circa 90 cm. Il lander avrebbe dovuto inviare un panorama completo a 360 gradi, ma poiché una delle due coperture presenti sulla fotocamera non venne correttamente rilasciata, si riuscì a ricevere soltanto una porzione di 180 gradi.

L’illuminazione era simile a quella di una giornata nuvolosa sulla Terra e l’immagine mostrò chiaramente delle rocce piatte sparse intorno al lander.

Riferimenti:

Immagine di copertina

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