La NASA ha annunciato un piano aggiornato per continuare la missione di esplorazione del Sistema Solare esterno con la sonda New Horizons. 

Partita nel gennaio del 206 la sonda New Horizons ha percorso miliardi di chilometri regalandoci le prime immagini mozzafiato di Plutone nel 2015 e di Arrokoth, un oggetto della Fascia di Kuiper nel 2019. New Horizons continuerà ora l’esplorazione del Sistema Solare esterno e di ciò che si trova oltre il suo confine. A partire dall’anno 2025 la sonda si concentrerà sulla raccolta di dati eliofisici unici che potranno essere facilmente ottenuti durante una modalità operativa estesa e a bassa attività. 

Sebbene la comunità scientifica non sia attualmente a conoscenza di alcun oggetto raggiungibile nella Fascia di Kuiper, questo nuovo percorso consentirà la possibilità di utilizzare la sonda spaziale per un futuro sorvolo ravvicinato di tale oggetto, qualora ne venisse identificato uno. Consentirà inoltre al veicolo spaziale di risparmiare carburante e ridurre la complessità operativa mentre viene condotta la ricerca di un candidato convincente per un nuovo sorvolo. 

Uno strumento unico in posizione privilegiata

New Horizons
Rappresentazione artistica di New Horizons nel buio dello spazio. Credit: erge Brunier/Marc postino/Dan Durda

La missione New Horizons ha una posizione unica nel nostro Sistema Solare per rispondere a domande importanti sulla nostra eliosfera e fornire straordinarie opportunità di scienza multidisciplinare per la NASA e la comunità scientifica. Per questo la NASA ha deciso che è meglio estendere le operazioni per New Horizons fino a quando il veicolo spaziale non uscirà dalla Fascia di Kuiper, cosa prevista tra il 2028 e il 2029.

Questa nuova missione estesa sarà finanziata principalmente dalla Divisione di Scienze Planetarie della NASA e gestita congiuntamente dalle Divisioni di Eliofisica e di Scienze Planetarie della NASA. La NASA valuterà l’impatto sul budget del proseguimento della missione New Horizons ben oltre il suo piano di esplorazione originale. Come punto di partenza, i finanziamenti nell’ambito del programma New Frontiers (che comprendono anche la ricerca scientifica e l’analisi dei dati) saranno riequilibrati per supportare le operazioni estese di New Horizons, e i progetti futuri potrebbero risentirne.

La posizione privilegiata e la sua strumentazione, nonché la sua durata operativa, permettono alla sonda di recuperare informazioni importanti che non possono essere raccolte da Terra e sono già previsti diversi altri compiti che vanno oltre il sorvolo di oggetti da analizzare. Attualmente solo le sonde Voyager hanno raggiunto e stanno analizzando lo spazio interstellare, ovvero lo spazio che si trova oltre il confine di influenza del Sole, luogo che la New Horizons raggiungerà all’incirca nel 2040.

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Fonte: NASA