I rover Curiosity e Perseverance ci hanno abituato molto bene alla vista di questi meravigliosi paesaggi di Marte rosso-arancio, ma vi siete mai chiesti il perché di questo caratteristico colore? Scopriamo insieme perché Marte è rosso

La spiegazione è relativamente semplice: la regolite di Marte contiene molto ossido di ferro, lo stesso composto che dà al sangue e alla ruggine la loro tonalità. La vere domande, di fatto, sarebbero: perché Marte ha così tanto ferro? perché questo ferro è ossidato? e perché l’ossido di ferro ha un aspetto rosso? Proviamo a tornare indietro di 4,5 miliardi di anni fa, quando si è formato il sistema solare. In quei momenti primordiali molti dei pianeti avevano ricevuto grandi quantità di ferro forgiatosi nel cuore di stelle morte da tempo. Mentre però la maggior parte dei pianeti ha avuto un collasso gravitazionale tale che il ferro potesse rimanere nel nucleo, le dimensioni più piccole di Marte insieme alla gravità più debole non gliel’hanno consentito. Il pianeta rosso ha sì un nucleo di ferro ma grandi quantità di questo elemento sono presenti anche nei suoi strati più superficiali.

Marte
Immagine della collina ‘’Santa Cruz’’ all’interno del cratere Jezero scattata dalle Mastcam-Z di Perseverance al Sol 68 (29 Aprile 2021) della missione. Credit: NASA/JPL

Parola chiave: ossidazione

Il ferro semplice ha un aspetto nero lucido e assume una sfumatura rossastra solo quando è esposto all’ossigeno in quantità sufficienti da trasformarsi in ossido di ferro. In effetti, però, non c’è una spiegazione certa, quello di cui gli scienziati sono sicuri è che il ferro su Marte si è arrugginito gradualmente per effetto di qualche agente atmosferico. La prima ipotesi spiega che antiche tempeste di pioggia su un Marte giovane e umido abbiano arrugginito il ferro colpendo il suolo con atomi di ossigeno liberati dalle molecole di acqua. La seconda propone che l’ossidazione sia avvenuta gradualmente nel corso di miliardi di anni con

la luce solare a decomporre l’anidride carbonica e altre molecole dell’atmosfera in perossido di idrogeno e ozono. Infine, come suggerito da un gruppo di scienziati danesi nel 2009, le tempeste di polvere marziane hanno lentamente arrugginito il ferro sbriciolando i cristalli di quarzo presenti nella regolite lasciando esposte le loro superfici ricche di ossigeno.

Lunghezze d’onda

Poiché ad oggi nessuno conosce ancora la spiegazione giusta il colore di Marte è, in un certo senso, ancora un mistero. Ma per quanto la sua superficie sia arrugginita, l’ossido di ferro appare rosso perché assorbe le lunghezze d’onda blu e verdi dello spettro luminoso, mentre riflette le lunghezze d’onda rosse. La sua sfumatura caratteristica rossastra – visibile anche a milioni di km di distanza – ha fatto sì che gli venisse affibbiato il nome del dio romano della guerra. Per gli Egizi era ‘’Her Desher’’, cioè ‘’il rosso’’, per gli antichi astronomi cinesi ‘’la stella di fuoco’’.

Riferimenti: Space.com, NASAsolarSystem