Grazie ad una serie di aggiornamenti, gli scienziati della NASA sono riusciti ad estendere la missione della sonda Voyager 2 nello spazio interstellare

Ad oltre 20 miliardi di chilometri dalla Terra, la Voyager 2 è così lontana che ci vogliono più di 22 ore affinché i segnali della NASA raggiungano la sonda. Con il suo potere in graduale diminuzione, gli ingegneri della missione pensavano che avrebbero dovuto spegnere uno dei suoi cinque strumenti scientifici, ma un piano recentemente implementato ha comportato un “gradito ritardo”.

Cosa è successo

Voyager 2 sonda
Posizione delle sonde. Credit: NASA

La sonda ora reindirizza una piccola quantità di energia destinata a un sistema di sicurezza di bordo: questo fa si che tutti e cinque gli strumenti scientifici a bordo della Voyager 2 possono rimanere attivi fino al 2026, secondo un comunicato stampa del Jet Propulsion Lab della NASA (quindi facendo due calcoli arriviamo ad almeno 49 anni di missione). La sonda, insieme alla sua compagna gemella Voyager 1, sono le navicelle più longeve che l’uomo abbia costruito e lanciato (ancora funzionanti). Lanciata nel 1977, la Voyager 2 ha visitato diversi pianeti del sistema solare esterno prima di giungere ai margini esterni dell’eliosfera, una regione protettiva dello spazio simile a una bolla che circonda il Sole e ci protegge dalle radiazioni dannose che si riversano dallo spazio interstellare. Le sonde sono ancora attive e raccolgono dati senza precedenti sull’eliosfera e sulle sue qualità protettive. Qui un interessante approfondimento proprio sullo spazio interstellare.

Voyager
Rappresentazione artistica di una sonda Voyager nello spazio interstellare. Credit: NASA/JPL-Caltech

Uno dei più grandi successi nella storia del volo spaziale ha appena ricevuto dei fondamentali aggiornamenti e per questo dovremmo essere tutti profondamente grati. È incredibile, ma dopo tutti questi anni la NASA è ancora in grado di estendere la missione di queste sonde pionieristiche. Buon viaggio, per aspera ad astra.

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