Gli astronomi hanno creato una mappa, Quaia, contenente circa 1.295.502 quasar di tutto l’Universo visibile: potrebbe aiutarli a comprendere meglio le proprietà della materia oscura

Il professor David Hogg l’ha definita la mappa tridimensionale più grande dell’Universo. In effetti questo nuovo catalogo non è quello con il maggior numero di quasar, tantomeno quello con le migliori misurazioni, ma è il catalogo con il più grande volume totale dell’Universo mappato.

Cos’è un quasar

Un quasar è una delle entità più luminose e potenti (dal punto di vista energetico) dell’universo. Il termine deriva da “sorgente quasi-stellare”, perché inizialmente questi oggetti apparivano come stelle molto luminose agli occhi dei telescopi. Tuttavia, osservazioni più recenti hanno rivelato che i quasar sono in realtà nuclei galattici attivi (AGN), con dimensioni che vanno da una frazione a diverse volte quelle delle tipiche galassie. Sono alimentati da buchi neri supermassicci al centro delle galassie e possono essere centinaia di volte più luminosi di un’intera galassia. Poiché i quasar sono così luminosi gli astronomi li utilizzano per mappare la materia oscura nell’Universo primordiale, aggiungendo pezzi al puzzle dell’evoluzione cosmica. Ed infatti gli scienziati hanno già confrontato la nuova mappa dei quasar con la radiazione cosmica di fondo, un’istantanea della luce più antica del nostro cosmo.

Quasar
Rappresentazione artistica di un quasar. Credit: NASA, ESA, CSA, Joseph Olmsted (STScI)

Utilizzo della mappa e scopi

Il professor Hogg e i suoi colleghi hanno costruito la mappa di Quaia utilizzando i dati della terza versione della missione Gaia dell’ESA, che conteneva 6,6 milioni di quasar candidati, e i dati del Wide-Field Infrared Survey Explorer della NASA e della Sloan Digital Sky Survey. Combinando i set di dati, hanno rimosso contaminanti come stelle e galassie dal set di dati originale di Gaia e hanno individuato in modo più preciso le distanze dei quasar. Così facendo gli astronomi sono stati in grado di effettuare misurazioni di come la materia si raggruppa nell’Universo primordiale che sono precise come alcune di quelle dei principali progetti di indagine internazionali. I ricercatori di tutto il mondo stanno usando la mappa per misurare qualsiasi cosa: dalle fluttuazioni iniziali di densità che hanno seminato la rete cosmica alla distribuzione dei vuoti cosmici al moto del nostro Sistema Solare attraverso l’Universo. Questo catalogo è un ottimo esempio di quanto siano produttivi i progetti astronomici. Basti pensare che Gaia è stata progettata per misurare le stelle nella nostra galassia, ma ha anche trovato milioni di quasar allo stesso tempo, che ci hanno fornito una mappa dell’intero Universo.

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