Analizziamo il mito di Proserpina utilizzato per spiegare l’alternanza delle stagioni!

Alcuni miti greci antichi sono stati concepiti per descrivere, attraverso la loro trama, un fenomeno naturale, con dettagli ricavabili solo con osservazioni precise ed accurate. Questo contenuto scientifico dei miti è normalmente ben nascosto, implicito e arduo da trovare. Al contrario, in altri miti, che pur sempre si rifanno a fenomeni osservati scientificamente, il riferimento alla realtà fisica è semplice e immediato e, in alcuni casi, evidente al punto che la loro interpretazione scientifica è condivisa pacificamente. Entrambe le tipologie di miti confermano tuttavia che gli antichi parlavano di scienza attraverso il mito e che a volte, per penetrare il significato dei racconti mitici e coglierne il senso, l’unico modo è interpretarli in chiave scientifica. 

Prendiamo come esempio il miti greci di Proserpina!

 Il "Ratto di Proserpina", di Luca Giordano  al tempo dei miti greci
Il “Ratto di Proserpina“, di Luca Giordano

Il Ratto di Proserpina

Solenne regina degli inferi per Omero dei miti greci, Esiodo la ricorda come la sposa innocente che Ade rapì alla madre Demetra e che Zeus, per prudenza, gli concesse. Sia gli Inni omerici che lo storico Apollodoro riportano il dettaglio che la giovane Persefone (per i latini Proserpina o Libera, mentre i Greci la chiamavano anche “Kore”, cioè fanciulla) fu ingannata da Ade (Plutone), che le diede da mangiare della melagrana quando lei era ancora con lui. Il mito racconta che in questo modo la giovinetta rimase vincolata ad Ade e dovette necessariamente passare un terzo dell’anno (scrittori successivi come Ovidio diranno 6 mesi) nell’oltretomba, potendo tornare nel mondo dei vivi solo per la restante parte dell’anno.

Proserpina viene rapita mentre sta raccogliendo dei fiori: tale dato non è casuale, poiché serve ad associare Proserpina alla primavera.

Ratto di Proserpina
Il Ratto di Proserpina è un gruppo scultoreo realizzato da Gian Lorenzo Bernini, eseguito tra il 1621 e il 1622 ed esposto nella Galleria Borghese di Roma.

La vicenda della madre Demetra (Cerere) che, sconvolta dalla scomparsa della figlia, vaga in cerca di lei per tutto il mondo usando torce accese, prosegue con il rifiuto della dea di far germogliare le piante alla notizia del rapimento di sua figlia da parte di Ade. Proprio questo sciopero della natura indusse alla fine Giove a inviare Ermes (Mercurio) da Ade per far restituire Proserpina, preludio all’inganno della melagrana.

Questo dettaglio va notato: il mito vorrebbe che prima del rapimento di Proserpina la natura fosse sempre in fiore e che l’alternanza stagionale sia stata determinata una volta per tutte dalla dura reazione di Demetra.

L’interpretazione del mito è chiara e del resto i riferimenti che esso contiene sono molto evidenti ed univoci nel riferirsi alla rinnovata vitalità della vegetazione in primavera. Si tratta, quindi, di un mito eziologico, ovvero che racconta la ragione favolosa per cui un certo fenomeno esiste, immagina l’origine mitica di un aspetto naturale notevole, in questo caso l’alternanza delle stagioni.

planisfero celeste
Un planisfero celeste con il percorso annuo del Sole nel cielo (in rosso).
L’icona del Sole è mostrata nel tratto primaverile, quando il Sole ascende dopo l’equinozio del 21 marzo.
Il mito del ritorno annuale di Proserpina nel nostro mondo non fa riferimento al moto del Sole ma al comportamento della vegetazione che ne consegue. La discesa agli inferi tuttavia ricalca bene la discesa del Sole al di sotto dell’Equatore Celeste per i mesi autunnali e invernali.