Secondo uno studio del 2021, migliaia di tardigradi sono deceduti a bordo di un lander israeliano schiantatosi sulla Luna nel 2019.

Nel 2019, l’organizzazione israeliana SpaceIL tentò l’allunnagio di un lander chiamato Beresheet, ma senza successo. Per di più, la navicella spaziale trasportò un migliaio di tardigradi, i quali non sopravvissero all’impatto sulla Luna. Non dovrebbe essere la prima volta che degli organismi viventi lasciano la Terra per raggiungere altri corpi celesti. A seguito dell’impatto di asteroidi abbastanza grandi (cioè rocce spaziali con diametro di almeno un chilometro circa), infatti, ci si aspetta che parte del materiale terrestre superi la velocità di fuga e abbandoni quindi il nostro pianeta.

Alcune simulazioni suggeriscono che perfino luoghi lontani come Titano, una delle lune di Saturno, possono essere raggiunti da rocce terrestri. La vita microbica e alcuni organismi particolarmente resistenti come i tardigradi hanno buone possibilità di resistere alle pressioni e alle temperature estreme raggiunte durante tali eventi. Nonostante ciò, un’esperimento condotto nel 2021 ha constatato che la velocità raggiunta dal lander istraeliano fu troppo alta persino per i tardigradi.

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In cosa consisteva l’esperimento

Rappresentazione artistica di un tardigrado.

Gli scienziati volevano scoprire se i tardigradi potessero sopravvivere all’impatto. Dopo averne nutrito una ventina con muschio e acqua minerale, questi sono stati messi in una sorta di letargo (in cui il loro metabolismo diminuisce fino allo 0.1 per cento della loro normale attività) congelandoli per quarantotto ore.

Ne hanno poi piazzati da due a quattro alla volta in un proiettile e li hanno sparati a velocità crescenti utilizzando una pistola a gas, in grado di raggiungere velocità più elevate di qualsiasi pistola convenzionale. Quando hanno sparato i proiettili contro un bersaglio di sabbia a diversi metri di distanza, i ricercatori hanno scoperto che le creature potevano sopravvivere a impatti con velocità fino a circa novecento metri al secondo e pressioni di poco superiori a circa un gigapascal.

Sebbene si pensi che il lander si sia schiantato a poche centinaia di metri al secondo, la pressione generata dal suo telaio metallico colpendo la superficie lunare sarebbe stata ben superiore al limite trovato. Ciò vuol dire che è improbabile che i tardigradi su Beresheet siano sopravvissuti.

La ricerca pone dunque nuovi limiti a una teoria nota come ‘panspermia’, la quale suggerisce che alcune forme di vita potrebbero spostarsi da un mondo all’altro. A questo proposito si pensi che, per esempio, su Marte i meteoriti raggiungono almeno otto chilometri al secondo, mentre sulla Terra generalmente arrivano a velocità superiori a undici chilometri al secondo. Queste velocità sono decisamente al di sopra della soglia per la sopravvivenza dei tardigradi. Tuttavia, alcuni frammenti di meteorite possono subire pressioni inferiori.

E sulla Luna? Quando i frammenti di roccia terrestre vengono proiettati sul nostro satellite naturale, circa il quaranta per cento di questi potrebbe viaggiare a velocità sufficientemente basse da consentire a qualsiasi tardigrado di sopravvivere. Un passaggio simile potrebbe avvenire anche da Marte alla sua luna Phobos. Rispetto ai tardigradi, inoltre, alcuni microbi possono sopravvivere a impatti ancora più veloci, ovvero fino a cinquemila metri al secondo.

Fonti: Science, Scientific American.

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