Ti sei mai chiesto quanta acqua ci vorrebbe per spegnere il Sole? Ma soprattutto, sarebbe davvero possibile?

In un primo momento, si potrebbe ingenuamente pensare che le stelle come il Sole siano circondate da una sorta di fuoco. Eppure la realtà è ben diversa: il fuoco, infatti, non è altro che l’effetto di una reazione chimica nota come ‘ossidazione’, dove vi è rilascio di calore da parte del materiale che la subisce. Come suggerisce il nome, generalmente tale reazione può avvenire solo in presenza di ossigeno. Ma lo spazio che circonda il Sole è privo di questo elemento. Anzi, è praticamente vuoto.

Leggi anche: Perché i gatti cadono sempre sulle zampe

Perché non basterebbe l’acqua di tutto l’Universo

Il Sole visto nello spettro dell’ultravioletto dal satellite Solar Orbiter dell’Agenzia Spaziale Europea. Crediti: ESA & NASA/Solar Orbiter/EUI team/E. Kraaikamp (ROB).

Nota, però, che per motivi di sintesi sto tralasciando eventualità come l’evaporazione dell’acqua e altri fenomeni che potrebbero avvenire nei pressi della stella: in questa sede, voglio focalizzarmi su un altro aspetto dell’esperimento mentale introdotto.

La fonte energetica che alimenta il Sole, invece, è una reazione di fusione nucleare che converte gli atomi di idrogeno in elio. L’ossigeno, invece, è uno dei sottoprodotti di tale fusione, la quale avviene tramite un processo detto ‘catena protone-protone’. Ma c’è un altro tipo di processo – dominato dal precedente – chiamato ‘ciclo carbonio-azoto-ossigeno’, che sfrutta l’ossigeno come catalizzatore per fondere indirettamente l’idrogeno.

Insomma, gettando acqua sul Sole, non faresti altro che alimentare entrambi i processi appena introdotti: una molecola d’acqua è composta da un atomo di ossigeno e due di idrogeno, i quali fungono, rispettivamente, da catalizzatore e carburante per le reazioni che coinvolgono la nostra stella nell’attuale fesa evolutiva – nota come ‘sequenza principale’.

Se vi scaricassimo una massa d’acqua comparabile a quella solare, inoltre, renderemmo l’astro più grande, incrementandone sia la temperatura che la pressione interna e causando, così, un aumento dell’efficienza delle già citate reazioni. Alla fine il Sole diverrebbe solo più caldo, ottenendo quindi l’effetto contrario.

Fonti: NASA, ESA.

Se il lavoro che stiamo facendo ti sembra utile, potresti provare ad abbonarti a Passione Astronomia. Promettiamo che grazie al tuo aiuto ci saranno sempre più contenuti per capire meglio l’Universo.