Deforestazione, riscaldamento globale e cambiamenti climatici rischiano di portarci nella stessa situazione descritta nel film di Nolan? Ecco cosa potrebbe accadere in futuro.

Ormai lo sapete: sul film “Interstellar” di Christopher Nolan (2014, Warner Bros.) ci piace tornare spesso, nei nostri articoli. Dopo aver analizzato la scienza del film e avervi spiegato il finale nel modo più chiaro e semplice possibile, oggi vorremmo soffermarci un attimo sulla situazione della Terra descritta nella pellicola. Facciamo prima un riassunto (senza spoiler), per chi non ha ancora visto il film. In sintesi: in un futuro imprecisato e a causa di una serie di eventi, la Terra è stata colpita da una calamità (la Piaga), che ha reso il pianeta inabitabile. Un gruppo di astronauti viaggia attraverso un wormhole per cercare un altro pianeta abitabile. Stop.

La scena della tempesta di sabbia nel film “Interstellar”. Credit: Warner Bros.

Cosa ha causato le tempeste di sabbia in “Interstellar”?

Il film di Nolan tocca diversi argomenti, nel corso della storia. Uno dei primi sono sicuramente le frequenti tempeste di sabbia e la “piaga”, un flagello che ha colpito la maggior parte delle specie vegetali del pianeta e che rischia di estinguere per fame la razza umana. Leggiamo online che il film sarebbe ambientato nel 2067, certo è che lo scenario apocalittico che ci presenta il regista (soprattutto nella prima parte del film) potrebbe non essere così lontano dalla realtà.

È chiaro che la situazione sulla Terra è stata immaginata dagli sceneggiatori come un dato di fatto, senza preoccuparsi troppo delle vere cause che hanno portato il pianeta in quelle condizioni. Ma che tipo di catastrofi avrebbero potuto produrre il mondo di Cooper (il protagonista, interpretato dall’ottimo Matthew McConaughey)?

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Iniziamo dalle piante (d’altronde dipendiamo dalle pianeta per mangiare), che in effetti possono essere colpite da una malattia che le secca e le uccide, la peronospora. Aggiungiamo che in futuro il sovrapascolamento (cioè quando il numero degli animali è maggiore della capacità del pascolo di nutrirli tutti) potrebbe erodere non poco i nostri terreni. E quando il terreno si inaridisce (anche a causa della siccità, della deforestazione e del riscaldamento globale), la terra fertile diventa deserto, la polvere viene raccolta dal vento e si formano le tempeste di sabbia. È un processo tutt’altro che fantascientifico, noto come desertificazione.

Non c’è dubbio che si tratti di uno scenario molto lontano, per come stanno ancora le cose attualmente. Fatto sta che se non facciamo subito marcia indietro (in particolar modo su deforestazione e sovrapascolamento) rischiamo di andare proprio in quella direzione.

La mitica fattoria del film. Credit: Warner Bros.

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