Il pianeta nano si trova a 6 miliardi e mezzo di km dalla Terra! L’anello è stato scoperto grazie al telescopio spaziale ExOPlanet dell’ESA

Il telescopio spaziale ExOPlanet Satellite (Cheops) dell’ESA ha osservato il pianeta nano Quaoar nel nostro Sistema Solare e ha dato un contributo decisivo alla scoperta di un denso anello di materiale attorno ad esso. La presenza di un anello a una distanza di quasi sette volte e mezzo il raggio di Quaoar, apre agli astronomi un mistero da risolvere: perché questo materiale non si è fuso in un questo piccolo oggetto?

Rappresentazione artistica del pianeta nano Quaoar e del suo anello.
Rappresentazione artistica del pianeta nano Quaoar e del suo anello.
Credit: ESA, CC BY-SA 3.0 IGO

Come osservare oggetti distanti nel Sistema Solare

L’anello è stato scoperto attraverso una serie di osservazioni avvenute tra il 2018 e il 2021. Usando vari telescopi terrestri e il telescopio spaziale Cheope. Quaoar fa parte di un insieme di piccoli mondi distanti noti come oggetti transnettuniani, TNO (se ne conoscono circa 3000). Come suggerisce il nome, i TNO si trovano nella parte esterna del Sistema Solare, oltre l’orbita del pianeta Nettuno (i più grandi dei TNO sono Plutone ed Eris). Con un raggio stimato di 555 km, Quaoar si colloca intorno al numero sette nell’elenco delle dimensioni e possiede una piccola luna chiamata Weywot, di circa 80 km di raggio.

Studiare questi pianeti nani è difficile a causa delle loro piccole dimensioni e delle loro distanze estreme. Lo stesso Quaoar orbita attorno al Sole a quasi 44 volte la distanza Sole-Terra. L’anello di Quaoar è stato scoperto grazie alle occultazioni. Osservare come “cade” la luce della stella occultata fornisce informazioni sulle dimensioni e sulla forma dell’oggetto occultante e può rivelare se l’oggetto ha o meno un’atmosfera. In questo caso, è stata scoperta la presenza di materiale in orbita attorno a Quaoar. Non è l’unico sistema di anelli noto per esistere attorno ad un oggetto così piccolo: altri due sono stati rilevati intorno a Chariklo e Haumea. Ciò che rende unico l’anello di Quaoar, tuttavia, è dove si trova rispetto a Quaoar stesso.

Il limite di Roche

Qualsiasi oggetto celeste con un campo gravitazionale apprezzabile avrà un limite entro il quale un oggetto celeste in avvicinamento verrà fatto a pezzi. Questo è noto come limite di Roche. Si prevede che sistemi di anelli densi esistano all’interno del limite di Roche, come nel caso di Saturno, Chariklo e Haumea. Questo è un mistero perché secondo il pensiero convenzionale, gli anelli oltre il limite di Roche si uniranno in una piccola luna entro pochi decenni. I primi risultati suggeriscono che le temperature gelide a Quaoar possono svolgere un ruolo nel prevenire l’unione delle particelle ghiacciate, ma sono necessarie ulteriori indagini. Mentre i teorici si mettono al lavoro su come gli anelli Quaoar possono sopravvivere, il progetto Lucky Star continuerà ad osservare Quaoar e anche altri TNO mentre occultano stelle lontane per misurare le loro caratteristiche fisiche e vedere quanti altri hanno anche sistemi di anelli.

Fonte: ESA