Dopo essere rimasto incagliato sul fondo dell’oceano per oltre quarant’anni, il più grande iceberg del mondo ora è in balia delle correnti

Grande quanto l’isola di Oahu nelle Hawaii l’iceberg – pesante un trilione di tonnellate – si sta ora muovendo verso l’oceano aperto. Le navi che solcano le gelide acque vicino alla Penisola Antartica, a sud del Sud America, dovranno quindi tenere d’occhio il loro radar.

L’iceberg più grande al mondo

A23a, questo il suo nome, non ha sempre detenuto il titolo di “più grande al mondo”. Nel 2021, ad esempio, è stato superato dall’iceberg A-76, che si è staccato dalla piattaforma di ghiaccio di Ronne, sempre nel Mare di Weddell. Ma quel gigante di ghiaccio si è ben presto fratturato in iceberg più piccoli, riportando A23a ad essere il primo in classifica. Le sue radici risalgono all’inverno australe dell’86, quando il bordo d’attacco della piattaforma di ghiaccio di Filchner si è staccato originando tre enormi iceberg: A22, A23 e A24. Alla fine del 1991, A23a divenne un iceberg separato.

Alcune informazioni su A23a

A23a ha trascorso la maggior parte della sua esistenza da iceberg ”indipendente” ancorato a un banco di sabbia in acque poco profonde. Tuttavia da un po’ di settimane con l’aiuto dei venti e delle correnti, l’A23a si sta allontanando rapidamente dalle acque antartiche, come mostra questa animazione delle immagini di Copernicus Sentinel-1. L’animazione utilizza immagini satellitari del 2 novembre 2023, del 14 novembre 2023 e del 26 novembre 2023. Come la maggior parte degli iceberg del settore di Weddell, è probabile che l’A23a finisca nell’Atlantico meridionale su un percorso chiamato iceberg alley. Fun fact: nel corso dei decenni, la piattaforma di ghiaccio ha ospitato anche stazioni di ricerca e mappatura di diversi paesi. Per circa 10 anni vi è stata una stazione sovietica chiamata Druzhnaya 1. Quando A23a si è staccato nel 1986 ovviamente la stazione era ancora lì. Solo nel febbraio 1987, una nave sovietica, la Kapitan Kondratyev, è riuscita a rintracciarlo e a mandare una squadra per recuperare l’attrezzatura più preziosa dalla stazione. Tutto è bene quel che finisce bene.

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