Grazie allo studio delle onde gravitazionali, gli scienziati stanno per giungere ad una svolta per capire meglio come funziona l’universo.

L’universo emette un ronzio. Ogni supernova, ogni fusione di stelle di neutroni o buchi neri è fonte di onde gravitazionali. Anche la rapida inflazione che c’è stata dopo il Big Bang, 13,8 miliardi di anni fa, avrebbe dovuto emettere la propria “cascata” di onde gravitazionali. Immaginatevele come sassi lanciati in uno stagno. Si formano increspature sull’acqua tutto intorno, lo stesso avviene con il tessuto spazio-temporale. Gli astronomi sono alla ricerca di queste deboli contrazioni dello spazio da moltissimo tempo e sembra proprio che ci stiamo per avvicinare al ronzio di sottofondo dell’universo.

Il Big Bang. Credit: NAOJ

La nuova frontiera dell’esplorazione spaziale: il ronzio di sottofondo dell’universo

Gli scienziati pensano che, un po’ come accaduto con la radiazione cosmica di fondo, anche la scoperta del fondo di onde gravitazionali spalancherà la nostra comprensione dell’universo e delle sue leggi. Rilevare questo ronzio di sottofondo potrà fornirci una gran quantità di informazioni sui processi che regolarono l’universo primordiale, e che non sarebbero accessibili con nessun altro mezzo a nostra disposizione.

Tanto per fare un esempio, la radiazione elettromagnetica non ci fornisce un’immagine dell’universo precedente a 400mila anni dopo il Big Bang. Le onde gravitazionali, tuttavia, possono però fornirci preziose informazioni fino all’inizio dell’inflazione cosmica, appena ∼10 -32 secondi dopo il Big Bang.

Riferimenti: Science Alert

Nel suo piccolo, Passione Astronomia ti aiuta a capire come funziona l’universo. E l’universo funziona meglio se le persone che ne fanno parte sono bene informate: se hanno letto sciocchezze, bugie, veleni, poi va a finire come va a finire. Già ora non è che vada benissimo. Ecco perché è importante che qualcuno spieghi le cose bene. Passione Astronomia fa del suo meglio. Abbonati!