Il programma sovietico dell’esplorazione di Venere ha contribuito in maniera decisiva alla comprensione del pianeta. Ecco il tuono e le immagini reali della superficie infernale

Il programma sovietico per l’esplorazione di Venere fu incredibile visti i risultati raggiunti anche perché Venere all’epoca non veniva considerato un inferno (non c’erano state missioni precedenti sovietiche) ed anzi si pensava fosse un pianeta con un clima tropicale. La sonda Venera 3 fu la prima ad atterrare (in realtà si schiantò) sulla superficie di Venere mentre Venera 4 misurò temperatura, pressione, densità oltre a svariati esperimenti per l’analisi atmosferica. La realtà dunque si mostrava ben diversa: Venere era tutt’altro che un paradiso tropicale. L’atmosfera era composta per il 95% da anidride carbonica e la pressione superficiale si attestava tra le 75 e le 100 atmosfere!

Venera 7

La sonda Venera 7 riuscì nell’impresa di atterrare sul pianeta (Venera 5 e 6 non riuscirono): erano le 6:34 ora italiana del 15 Dicembre 1972. Una volta atterrata, la sonda resistette circa 23 minuti, prima di soccombere alla ‘forza del pianeta’ (poteva resistere fino a 177 atmosfere). Misurò temperature superficiali da 455 °C a 475 °C ed inviò la prima foto. Fu un risultato enorme ripetutosi con Venera 8.Il 22 Ottobre 1975 fu il turno di Venera 9: atterrò alle 6:13 ora italiana restituendo anche la prima foto della superficie (seguita il 25 Ottobre dello stesso anno da Venera 10). Si scoprì che lo strato di nubi del pianeta era spesso dai 30 ai 40 km, la pressione registrata al suolo era di circa 88 atmosfere, la temperature era di circa 485 °C e tanti altri dati preziosi tra cui la composizione atmosferica. La sonda atterrò in una zona coperta di piccole rocce (30-40 cm di diametro) prive di segni di erosione (probabilmente alla totale mancanza di vento in superficie). Resistette 53 minuti.

Superficie di Venere
La superficie di Venere ripesa dalla sonda Venera 9 (il colore è stato aggiunto grande ai dati di Venera 13). Credit: Roscosmos / Ted Stryk

La sonda Venera atterrò il 1º marzo 1982, e inviò le prime immagini a colori della superficie di Venere scoprendo basalti leuciti in un campione di suolo, per mezzo di uno spettrometro. Rimase attivo per 127 minuti. La temperatura e la pressione misurate furono 457 °C e 84 atmosfere. Fu anche la prima sonda a registrare un suono di un altro mondo: il tuono seguente.

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