Alla scoperta dei cieli degli altri pianeti del sistema solare

Il colore del cielo visto al di fuori dell’atmosfera terrestre è sempre nero, anche con il Sole ben alto sull’orizzonte. La tonalità azzurra che possiamo osservare di giorno dalla superficie dipende dalla riflessione disordinata, chiamata diffusione, da parte delle molecole del gas atmosferico.
Tutti i gas diffondono in modo più efficiente la luce di colore azzurro, lasciando passare quasi inalterata quella rossa. La conseguenza di questo particolare comportamento è il classico colore azzurro del cielo. Particelle solide o liquide, come polveri, pollini, inquinanti e acqua, tendono invece a diffondere in egual modo la luce solare. Non è quindi un caso se nelle umide e inquinate giornate a bassa quota il cielo tenda a perdere quel bel colore azzurro in favore di un bianco lattiginoso. Vediamo gli altri pianeti.

Gli altri corpi celesti

Il colore del cielo degli altri pianeti che possiedono un’atmosfera è quindi regolato dalla quantità di gas ed eventuali liquidi o particelle in sospensione. Il cielo più famoso è sicuramente quello marziano. L’atmosfera è circa 100 vote più rarefatta di quella terrestre, quindi il colore di base del cielo è di un azzurro molto scuro, tendente al blu. Probabilmente, nelle giornate più limpide di giorno si possono ammirare anche le stelle più brillanti. Nell’atmosfera marziana, tuttavia, è spesso presente una grande quantità di polvere alzata dalle continue tempeste che imperversano sulla superficie. La polvere sollevata è costituita da finissime particelle di ruggine, simili per consistenza al talco.

Marte, Terra
Due mondi un unico Sole: tramonto sulla Terra e su Marte. Credit: Damia Bouic
https://apod.nasa.gov/apod/ap150512.html

I forti venti possono trasportarla a diversi chilometri di altezza e farcela rimanere per mesi. Di conseguenza, il cielo marziano assume una delicata colorazione rosa salmone, variabile nel corso del tempo e a seconda della quantità di particelle presenti in atmosfera. L’impenetrabile cielo di Venere, completamente avvolto da decine di chilometri di nubi di acido solforico ha una forte tonalità giallastra, a ricordarci, come se ce ne fosse bisogno, che la superficie è un vero e proprio forno arroventato.

Titano
Titano ripreso dalla sonda Cassini. Credit: NASA

Il cielo di Titano ha un colore tendente all’arancione, simile alle notti nebbiose illuminate da folti lampioni stradali. Il colore del cielo dei pianeti gassosi dipende dalla profondità alla quale ci troviamo, ma sostanzialmente avrà una tonalità simile a quella che mostrano le loro atmosfere quando
osservate al telescopio
.

Nettuno
Nettuno. Credit: NASA

Urano e Nettuno probabilmente ci regalerebbero un cielo simile a quello terrestre, anche se nettamente più buio a causa dell’enorme lontananza del Sole. Il cielo di Saturno dovrebbe avere un colore giallo-verdino, mentre quello di Giove cambia a seconda della latitudine alla quale ci troviamo. Dall’interno della macchia rossa dovrebbe apparire rossastro, mentre nelle più tranquille zone temperate è probabile risulti tendente all’azzurro.

Articolo in collaborazione con Daniele Gasparri: https://www.astroatacama.com/

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