Rispondiamo a queste domande che causano molta confusione: andiamo alla scoperta dell’Universo volando a miliardi di anni luce!

Se l’Universo è definito come tutto ciò che esiste, allora chiedersi cosa ci sia fuori rappresenta una forte contraddizione: il fuori semplicemente non esiste. Se invece parliamo dell’Universo osservabile, quella sfera delimitata dalla radiazione cosmica di fondo, allora ha senso dire cosa ci sia oltre questa impenetrabile barriera spaziotemporale, ma probabilmente non lo scopriremo mai, semplicemente perché da quelle regioni non arriva alcuna informazione.

Universo
Questa immagine rappresenta l’evoluzione dell’Universo, a partire dal Big Bang. La freccia rossa segna lo scorrere del tempo.
Credit: NASA; Dana Berry (Skyworks Digital): Lead Animator Michael McClare (HTSI): Writer https://svs.gsfc.nasa.gov/10128

Oltre il nostro confine osservativo

I cosmologi pensano però che l’Universo si estenda ben oltre il nostro confine osservativo e che abbia le stesse proprietà dello spicchio che possiamo osservare. D’altra parte, uno dei principi su cui si basa tutta la fisica e la cosmologia afferma che noi non rappresentiamo un punto di osservazione preferito e che quindi l’Universo a noi accessibile è semplicemente una parte qualsiasi dell’Universo totale, per il quale valgono le stesse leggi fisiche e le stesse distribuzioni dei corpi celesti. Se così non fosse la scienza astronomica dovrebbe venir riscritta daccapo, ma fortunatamente tutte le osservazioni confermano questi principi. Sentirsi in un posto speciale, magari al centro dell’Universo, è solamente un meccanismo mentale di questa specie chiamata esseri umani.

TIMELAPSE DELL’INTERO UNIVERSO

Ci ha accompagnato da sempre, da quando l’antica teoria tolemaica affermava che la Terra fosse il centro del cosmo. Poi si pensava che lo fosse il Sole, poi il Sistema Solare all’interno della Galassia, poi la nostra galassia. Quando Edwin Hubble scoprì che la Via Lattea era solamente una delle miliardi di galassie, gli scienziati capirono che non è un buon approccio far prevalere il sentimento antropocentrico nello studio dell’Universo, semplicemente perché per il cosmo non siamo altro che degli insignificanti valori di alcune equazioni che hanno reso possibile la vita senziente. Ma di equazioni e di valori possibili ve ne sono così tanti che nemmeno la persona più vanitosa del mondo può ormai credere che l’Universo sia stato costruito attorno agli esseri umani.

Una rappresentazione dell'evoluzione dell'universo in 13,77 miliardi di anni
Una rappresentazione dell’evoluzione dell’universo in 13,77 miliardi di anni. Credit: NASA / WMAP Science Team

Ben altro discorso, invece, chiedersi cosa ci fosse prima del Big Bang

Anche in questo caso, dal punto di vista strettamente logico, la domanda potrebbe non avere molto senso, perché il tempo, questo tempo, è nato con il Big Bang, così come lo spazio. Se non esiste né tempo né spazio, non esiste neanche il concetto di prima o dopo. Quindi prima del Big Bang non c’era un prima! Alcuni scienziati, però, sospettano che questo Universo, proprio perché il nostro punto di osservazione nello spazio e nel tempo non è privilegiato, sia in realtà uno degli infiniti che si è sviluppato a partire dal Big Bang. Ci potrebbero essere infiniti altri universi che si sviluppano contemporaneamente, oppure questo stesso Universo si ricrea infinite volte a partire dal Big Bang. Quest’ultima teoria, affascinante perché richiama direttamente l’eterno ritorno del filosofo Nietzsche, sembra però al momento essere messa in discussione dalla scoperta dell’accelerazione dell’espansione. Per ricreare un nuovo Big Bang, infatti, l’Universo attuale dovrà prima o poi smettere di espandersi e cominciare a contrarsi, fino a concentrarsi in un punto e dare vita a un nuovo ciclo.

Il puzzle da comporre è ancora così grande, però, che di certo non possiamo essere sicuri di aver compreso il disegno globale a partire dalle piccole porzioni che abbiamo iniziato a mettere insieme, quindi, di fatto, tutte le teorie sono ancora possibili.

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Articolo in collaborazione con Daniele Gasparrihttps://www.astroatacama.com/

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