Le sue stelle non tramontano mai e la costellazione del Dragone occupa una posizione centrale rispetto alle costellazioni zodiacali
La costellazione del Dragone è facilmente individuabile: è composta, infatti, da una moltitudine di stelle che si estendono fra l’Orsa minore e l’Orsa maggiore, nei pressi della stella polare, quindi nella zona settentrionale. Anche per la costellazione del Dragone, come per le altre, esiste una moltitudine di storie che provengono non solo dall’Occidente, ma anche dal lontano Oriente. Fra i Sumeri la costellazione, insieme a quella dell’Idra e di Ercole, era già nota. Nella figura di Ercole essi identificavano il dio Marduk, che aveva affrontato il mostro Tiamat, smembrato poi nel Drago a nord e nell’Idra a sud.
I miti greci sulla costellazione
Secondo un mito greco molto noto, il drago sarebbe la rappresentazione della bestia che uccise e si nutrì delle carni degli uomini di Tebe. Questi infatti erano stati inviati da Cadmo, loro sovrano, al pozzo di Ares per estrarre acqua. Una volta scoperto il brutale sterminio dei suoi uomini per opera del drago, Cadmo stesso si recò al pozzo dove uccise la spietata bestia.
Un altro mito molto conosciuto è ancora di origine greca. Il mito è ambientato durante il matrimonio di Zeus e Era. La dea Terra (Gea) donò agli sposi ricchi alberi da frutto sui quali in un primo momento dovevano vigilare quattro ninfe, le Esperidi, che però non esitarono a rubare alcuni dei preziosi frutti. Esse allora furono sostituite dal drago Ladone. La qualità più singolare del drago era la capacità di saper imitare ogni verso animale e voce umana contemporaneamente grazie alle sue cento teste. Quando avvertiva la presenza di un intruso all’interno del giardino cominciava a strepitare facendo fuggire il malcapitato. Penetrare all’interno del giardino era un’impresa così rischiosa da essere presente nelle dodici fatiche di Ercole. Fu proprio lui l’eroe che, con l’aiuto di Atlante, scagliò una freccia avvelenata nel sangue dell’Idra e uccise il drago. Gli Argonauti, passando da quelle parti poco dopo, trovarono il corpo del dragone ormai inerme, con la coda che, però, ancora si contorceva. Fu Era, moglie di Zeus, a porre il drago nella volta celeste come costellazione a premio della sua fedeltà.
Un’altra versione invece vuole che il dragone fosse schierato dalla parte dei Titani nella guerra contro Atena. La dea riuscì ad ucciderlo e a scagliarlo nel cielo nei dintorni del polo. L’aria era così gelida che il drago restò congelato e i cristalli di ghiaccio divennero le luminose stelle che oggi compongono la singolare costellazione.
Il Dragone in Oriente
Anche l’Oriente vanta un ampio ventaglio di leggende. Soprattutto nella cultura cinese, il dragone è un simbolo ricco di significati tanto da diventarne il simbolo nazionale. In esso si incarnano diversi principi in contrasto fra loro: è il potere divino e il potere infernale, la creazione e la distruzione, il bene e il male, la pace e la guerra.
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[…] Ovidio e la sua insana passione per le mucche e il “ma io veramente stavo solo cercando mia sorella…”. Cadmo segue le indicazioni e felice per quella nuova possibilità (sogno americano?) Decide di ringraziare Giove con un sacrificio. Manda quindi i servitori a prendere l’acqua. I servitori? Serio? Questo è partito all’avventura con tutta la banda? Sceme noi a pensare che fosse andato da solo, cavalcando verso il tramonto con musica epica in sottofondo. Li vicino, si trovava una foresta antica e in una grotta con una fonte vive rintanato un serpente mostruoso, figlio di Marte. Di nuovo un serpente figlio di un dio, ancora Jormungand? Oppure, citando dalla nostra infanzia, è il Pokémon Gyarados. Li si recano i Fenici per riempire le anfore ma in una scena da film Horror vengono uccisi dal mostro che “è grande quanto il serpente che separa le due Orse”. Di nuovo un riferimento alle costellazioni, in questo caso Ovidio parla di quella del Dragone. […]