La costellazione del Delfino è posta molto vicino all’equatore celeste, in una posizione settentrionale rispetto a questo.

La costellazione deve il suo nome alla particolare configurazione creata da un gruppo di stelle di quarta magnitudine, che ricorda la sagoma di un delfino in fase di salto. È situata sul bordo settentrionale della luminosa Via Lattea estiva.  Nonostante le sue piccole dimensioni il delfino è facilmente riconoscibile, poiché le sue stelle sono molto ravvicinate fra loro; inoltre si trovano una decina di gradi a nordest della brillante stella Altair

La stella Altair. Credit: Evan Williams

La mitologia della costellazione 

Igino e Ovidio immaginano il delfino della costellazione come l’animale che aiutò Arione, un poeta e musicista del VII secolo a.C. Arione nacque nell’isola di Lesbo, ma la sua fama si sparse per tutta la Grecia perché si diceva che era un abilissimo suonatore di lira. Mentre Arione ritornava in Grecia via mare, dopo una serie di concerti in Sicilia, i marinai della nave che lo trasportava complottarono per ucciderlo e rubargli il denaro che aveva guadagnato col canto. Apollo gli apparve in sogno svelandogli il complotto e promettendogli il suo aiuto. Al momento dell’aggressione, Arione chiese ai nemici di concedergli la grazia di cantare per l’ultima volta. Il suo canto attirò i delfini che nuotavano attorno alla nave con balzi festosi. Saltò sul dorso di uno di questi delfini, che lo riportò in Grecia, dove successivamente fece condannare a morte i marinai. Apollo, in ricordo dell’accaduto, trasformò in costellazione il Delfino, insieme alla lira di Arione che è rappresentata nella costellazione della Lira. La mitologia parla di marinai greci in diverse occasioni. Si dice che a questi spesso capitasse di vedere per mare dei delfini. Si diceva anche che il delfino fosse il messaggero di Poseidone.

La costellazione del Delfino. Credit: Stellarium

Una variante del mito

Eratostene spiega in maniera diversa la presenza del delfino nella costellazione. Si narra che ZeusAde e Poseidone avessero privato il padre Crono del suo trono, dividendosi il cielo, l’oltretomba e il mare. A Poseidone toccò il mare, dove costruì il suo prezioso e grande palazzo. Questo inizialmente gli risultò vuoto poiché non aveva una moglie, pertanto decise di cercarsela. Iniziò a corteggiare Anfitrite, una ninfa marina, che rifiutò inizialmente la sua corte, poiché i suoi modi erano rozzi e pertanto si rifugiò presso altre ninfe delle Nereidi. Poseidone non si arrese e le mandò messaggi continuamente, servendosi anche di delfini. Intenerita da questo comportamento decise di tornare da Poseidone e di sposarlo. Il dio del mare per dimostrare la sua gratitudine verso di lei, pose l’immagine di un delfino nel cielo affinché lei potesse ammirarlo.

NGC 6934, ammasso globulare, ripreso dal Telescopio Spaziale Hubble. Credit: NASA

Una curiosità

Due delle stelle della costellazione del Delfino hanno i nomi particolari di Sualocin e Rotanev, dati loro nel 1814 dall’astronomo italiano Niccolò Cacciatore, assistente e successore del grande Giuseppe Piazzi presso l’Osservatorio di Palermo. Letti al rovescio, i nomi diventano Nicolaus Venator, la forma latinizzata di Niccolò Cacciatore.

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