Facciamo chiarezza su ciò che si è visto la notte del 5 Febbraio. Detriti hanno causato lunghe ‘scie di fuoco’ destando stupore nel Centro America

I Detriti hanno provocato lunghe scie di fuoco che sono state visibile verso l’una di notte del 5 Febbraio 2022 nel sud della California (USA) e in Messico fino alla città di Sinaloa (i video sono stati decine). Facciamo chiarezza sull’accaduto e perché non è nulla di anomalo ma sostanzialmente uno spettacolo nel cielo che ha suscitato tanto stupore nella popolazione.

Di seguito, ecco il video:

Detriti infuocati
Un frame di uno dei tanti video apparsi nel web. Credit: @deZabedrosky (Twitter)

L’ultimo di tanti rientri

Quello che vedete disintegrarsi nell’atmosfera è il secondo stadio del razzo 42071 FALCON 9 R/B. Il Falcon 9 era stato lanciato nel marzo 2017 con la missione EchoStar23, che ha portato in orbita diversi satelliti di comunicazione di SpaceX di Elon Musk. Rientri di questo genere sono del tutto normali e programmati ma che ovviamente agli occhi dei non addetti ai lavori appaiono come qualcosa di spettacolare ed improvviso nel cielo. I tanti video diffusi in rete ne sono la testimonianza ed è giusto chiarire la natura di questo ‘fenomeno’. Cerchiamo ora di fare luce sulle lunghe scie brillanti visibili nei video. Sia gli oggetti artificiali che le meteore entrano nell’atmosfera a velocità elevatissime (anche 72 km al secondo per quanto riguarda le meteore). L’oggetto si rallenta, viene eroso ed inizialmente riscaldato per attrito per una minima parte (si può anche già frammentare). Inoltre si viene a formare una zona detta ‘di shock‘ a causa dei gas atmosferici che si comprimono e riscaldano allo stesso tempo. La scia si forma a causa del gas che, riscaldandosi, eccita i suoi elettroni i quali riemettono l’energia acquisita sotto forma di luce. Infine l’oggetto si vaporizza e svanisce del tutto, dopo ulteriori frammentazioni, anche con una piccola esplosione (ciò avviene a causa della pressione generata).

Credit immagine di copertina @deZabedrosky (Twitter)

Riferimenti: