Gli astronomi sono riusciti a osservare la stessa supernova per ben quattro volte grazie all’effetto lente gravitazionale.

Misurare le distanze cosmiche è molto impegnativo. Per questo gli astronomi si affidano a più metodi e strumenti per farlo, comunemente chiamati Cosmic Distance Ladder. Uno strumento particolarmente cruciale sono alcuni tipi di supernove, che si verificano nei sistemi binari in cui una stella (una nana bianca) consuma la materia di una compagna (spesso una gigante rossa) finché non raggiunge il limite di Chandrasekhar e collassa sotto la sua stessa massa. Mentre queste stelle terminano la loro vita in una massiccia esplosione, eclissano temporaneamente tutto sullo sfondo.

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Cos’è una “croce di Einstein”

In un recente studio, un team internazionale di ricercatori guidato da Ariel Goobar dell’Università di Stoccolma ha scoperto un’insolita supernova di tipo Ia, la SN Zwicky (SN 2022qmx). In particolare il team ha osservato una cosiddetta “Croce di Einstein”, un fenomeno insolito previsto dalla Teoria della Relatività Generale in cui la presenza di una lente gravitazionale in primo piano amplifica la luce proveniente da un oggetto molto distante. Questo è stato un risultato importante per il team poiché ha comportato l’osservazione di due eventi astronomici molto rari che coincidevano.

Le successive osservazioni acquisite dal telescopio Hubble hanno confermato la teoria, dimostrando che l’effetto “di lente a immagini multiple”Croce di Einstein” derivava da una galassia in primo piano che ingrandiva la supernova 25 volte! Questa scoperta fortuita presenta numerose opportunità per gli astronomi, inclusa la possibilità di studiare SN Zwicky in modo più dettagliato e indagare ulteriormente sui misteri delle lenti gravitazionali. Come ha spiegato Goobar in un comunicato stampa dell’Università di Stoccolma: “La scoperta di SN Zwicky non solo mette in mostra le straordinarie capacità dei moderni strumenti astronomici, ma rappresenta anche un significativo passo avanti nella nostra ricerca per comprendere le forze fondamentali che modellano il nostro universo”.

Riferimenti: Universe Today