Negli ultimi tempi Betelgeuse si è comportata in modo davvero strano, aumentando la sua luminosità in modo repentino. Ma i tempi per arrivare alla sua fine sono incredibilmente lunghi, ecco perché.

La conosciamo più o meno tutti: la supergigante rossa Betelgeuse è uno degli spettacoli più osservati nel cielo: è la seconda stella più luminosa della costellazione di Orione, diventata ancora più intrigante negli ultimi anni a causa di importanti cambiamenti nel suo aspetto, soprattutto per quel che riguarda la sua luminosità. Nelle ultime settimane, tra l’altro, la stella è apparsa oltre il 50% più luminosa del normale, attirando di nuovo l’attenzione da parte degli astronomi di tutto il mondo. Un giorno Betelgeuse terminerà in modo esplosivo la sua vita come una supernova. La domanda, quindi, sorge spontanea: Betelgeuse sta per esplodere in una supernova?

La luminosità di Betelgeuse

Nonostante i fervidi desideri degli astronomi, è improbabile che qualcuno oggi possa vedere il grande boom di Betelgeuse. In un recente studio pubblicato su The Astrophysical Journal, dove distanza, raggio, luminosita’ e frequenza delle pulsazioni di Betelgeuse sono state ricalcolate e paragonate con le previsioni di un nutrito set di modelli teorici, un gruppo di ricercatori e’ riuscito a determinare lo stadio evolutivo in cui si trova Betelgeuse, che sarebbe ancora nel mezzo (probabilmente addirittura nella fase iniziale) del bruciamento dell’elio. Tale stadio verra’ seguito in successione dai bruciamenti del neon, ossigeno e infine silicio. Solo a questo punto, il nucleo di Betelgeuse sara’ composto prevalentemente da ferro e non sarà più in grado di raccogliere energia da ulteriori reazioni di fusione, portando la stella a collassare sotto il suo stesso peso e ad esplodere per effetto della conseguente onda d’urto. Ma per giungere a questo stadio finale, si stima che ci vorranno ancora circa 500 mila anni a partire da oggi.

Quando verrà il giorno, tuttavia, sarà sorprendente. Un’ondata di neutrini verra emessa in tutte le direzioni, con la possibilita’ che qualcuno di essi venga rilevato dagli osservatori sulla Terra. Qualche ora dopo, quando i fotoni emergeranno dalla densa nuvola in espansione di detriti stellari, inizieranno i fuochi d’artificio veri e propri. Betelgeuse aumenterà la sua luminosità diventando 100.000 volte più brillante di quanto non sia attualmente, su una scala temporale di una settimana. A seconda della potenza dell’esplosione, essa potrebbe rivaleggiare in luminosita’ con la luna piena, abbastanza per essere visibile durante il giorno e proiettare ombre anche di notte.

Gli astronomi sanno da tempo che Betelgeuse periodicamente si illumina e si affievolisce: infatti, i documenti degli aborigeni australiani e degli antichi greci suggeriscono che questo ciclo era già chiaro a svariate culture millenni fa. Nei tempi moderni si e’ capito come Betelgeuse sia soggetta a piu’ cicli causati dalla natura dell’atmosfera della stella (ovvero che non sono legati alle reazioni nucleari nelle zone piu’ interne), i quali spesso tendono a sovrapporsi, dando origine a periodi variabili tra circa 400 giorni e quelli piu’ recenti nell’ordine di 130 giorni. Ecco dunque il motivo dietro un comportamento della stella piuttosto complesso.

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