Da luglio è a regime il primo strumento a bordo di un satellite capace di rilevare in modo continuo i fulmini in Europa e in Africa.

Quest’Estate sono stati rilevati dei fulmini dal primo Lightning Imager d’Europa, a bordo di un satellite Meteosat Third Generation (MTG) lanciato l’anno scorso. Le sue immagini, attualmente utilizzate per la calibrazione degli strumenti e la convalida dei dati, confermano che tale strumento rivoluzionerà il rilevamento e la previsione di forti temporali.

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Come funziona il Lightning Imager

Il satellite Meteosat Third Generation Imager (MTG-I) in orbita attorno alla Terra. Crediti: ESA.

Il Lightning Imager, sviluppato dall’azienda italiana Leonardo, è in grado di rilevare costantemente fulminei lampi di luce nell’atmosfera terrestre, sia di giorno che di notte, a una distanza di circa trantaseimila chilometri. Lo strumento è dotato di quattro telecamere che coprono l’Europa, l’Africa, il Medio Oriente e parte del Sud America.

Il Lightning Imager riesce a rilevare in modo accurato ed efficiente l’attività dei fulmini sull’intera area del campo visivo delle sue telecamere, che ricopre circa l’ottantaquattro percento del disco terrestre. Ciascun sensore è in grado di acquisire fino a mille immagini al secondo, rilevando anche un singolo fulmine più veloce di un battito di ciglia. Ogni animazione prodotta contiene una sequenza di immagini realizzate raccogliendo un minuto di misurazioni che vengono poi sovrapposte a una singola immagine della Terra. Segue un esempio di tali animazioni.

I forti temporali sono spesso preceduti da brusche variazioni nell’attività dei fulmini. Questi dati forniranno dunque un valido supporto allo studio delle previsioni meteorologiche a breve termine e alla comprensione del cambiamento climatico. Allo stesso tempo, lo strumento sarà anche importante per la sicurezza del traffico aereo, dato che i fulmini rappresentano un rischio elevato per la strumentazione di bordo degli aerei.

Fonte: ESA.

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