Uno dei più famosi sciami meteorici invernali, le Geminidi, ha finalmente una conferma della sua origine grazie alla Parker Solar Probe.

Ogni inverno le Geminidi regalano uno fantastico spettacolo nel cielo mentre sfrecciano davanti alla Terra, producendo uno degli sciami meteorici più intensi del cielo notturno. Gli scienziati hanno ora scoperto l’insolita origine delle Geminidi grazie alla missione Parker Solar Probe che ha fornito nuove prove che un evento violento e catastrofico sia alla sua base. La maggior parte degli sciami meteorici proviene dalle comete, che sono fatte di ghiaccio e polvere. Quando una cometa si avvicina al Sole, il ghiaccio evapora e rilascia gas, rimuovendo piccoli pezzi della cometa e creando una scia di polvere. Lentamente, questo processo ripetuto riempie l’orbita della cometa di materiale che produce una pioggia di meteoriti quando la Terra attraversa il flusso.

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Un’origine traumatica

Le Geminidi
Le Geminidi. Credit: Stefano Pellegrini

Tuttavia, il flusso delle Geminidi sembra provenire da un asteroide – fatto di roccia e metalli – chiamato 3200 Phaethon. Gli asteroidi come Phaethon non sono tipicamente influenzati dal calore del Sole come lo sono le comete, lasciando gli scienziati a chiedersi cosa abbia causato la formazione del flusso di Phaethon nel cielo notturno.

La cosa davvero strana è che sappiamo che Phaethon è un asteroide ma, mentre vola vicino al Sole, sembra avere una sorta di attività guidata dalla temperatura, cosa che la maggior parte di essi non sviluppa.

Lo studio si basa sul lavoro precedente svolto dal team della missione Parker Solar Probe per assemblare un’immagine della struttura e del comportamento della grande nuvola di polvere che turbina nel il Sistema Solare più interno. Approfittando della traiettoria di volo di Parker – un’orbita che lo fa oscillare a pochi milioni di miglia dal Sole, più vicino di qualsiasi altro veicolo spaziale nella storia – gli scienziati sono stati in grado di ottenere la migliore osservazione diretta dei granelli di polvere rilasciati dal passaggio di comete e asteroidi.

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La sonda Parker Solar Probe non è dotata di uno strumento specifico per la polvere che gli darebbe letture accurate su massa, composizione, velocità e direzione del grano. Tuttavia, i granelli di polvere colpiscono il veicolo spaziale lungo il suo percorso e gli impatti ad alta velocità creano segnali elettrici e piccole nuvole di plasma che vengono rilevati da diversi sensori sullo strumento FIELDS della sonda, che misura i campi elettrici e magnetici vicino al Sole.

Per conoscere l’origine delle Geminidi, gli scienziati hanno così utilizzato questi dati di Parker per modellare tre possibili scenari di formazione e li hanno confrontati con modelli esistenti creati da osservazioni terrestri. Questo gli ha permesso di scoprire che i modelli violenti erano più coerenti con i dati di Parker, ciò significa che un evento improvviso e potente, come una collisione ad alta velocità con un altro corpo o un’esplosione di gas, sia infine all’origine del flusso di meteoriti.

Riferimenti: NASA