Eta Carinae è una stella famosa per un fenomeno osservato negli anni ’40 dell’Ottocento chiamato “Grande Eruzione”. Ecco il video di quegli incredibili momenti.

Quando parliamo di stelle giganti non possiamo non pensare ad Eta Carinae, una stella binaria composta principalmente da un’ipergigante blu. È una stella che si trova nella costellazione della Carena e, fino alla scoperta di R136a1, era anche la stella più massiccia mai conosciuta. La sua peculiarità è un fenomeno osservato negli anni ’40 dell’Ottocento e chiamato “Grande Eruzione”. In sostanza la stella rilasciò nello spazio circa il 10% della sua massa, creando attorno ad essa una piccola nebulosa, l’Homunculus Nebula. Ripercorriamo quegli spettacolari momenti grazie ad un video elaborato grazie alle immagini del telescopio spaziale Hubble.

La “Grande Eruzione” di Eta Carinae

È noto, agli scienziati, che le stelle giganti siano contraddistinte da grandi esplosioni. Le immagini che vedete nel video sono state scattate a diverse lunghezze d’onda e rivelano strutture alquanto complesse, ognuna delle quali fornisce moltissime informazioni sulla conformazione della stella. Per realizzare il video, gli astronomi hanno utilizzato le osservazioni della NASA ed in particolare quelle del telescopio spaziale Hubble. I dati sono stati poi combinati con quelli del telescopio Chandra a raggi X, che hanno svelato gli strati nidificati di gas e polveri intorno a Eta Carinae.

In precedenza si credeva fosse una singola stella. In realtà, le osservazioni hanno poi confermato si tratti di un sistema binario, con la stella più massiccia che arriva a 90 volte il Sole e quella più piccola che potrebbe avere una massa trenta volte quella della nostra stella. Considerata la sua massa e la grande eruzione stellare che si è verificata quasi due secoli fa, si ritiene che possa esplodere in una supernova (o addirittura in un’ipernova) entro il prossimo milione di anni.

A incuriosire gli scienziati il fatto che Eta Carinae sia la stella più luminosa e massiccia nel raggio di 3 chiloparsec dal Sole. Una vicinanza che la rende indubbiamente interessante, anche perché stelle giganti di massa e luminosità di Eta Carinae sono molto rare. Pensate che una galassia come la Via Lattea ne contiene non più di qualche decina. Tra l’altro la “Grande Eruzione” del 1843 venne anche definita dagli astrofisici come una falsa supernova. Questo perché in pochi anni la stella irradiò una luce paragonabile a quella di una supernova, sopravvivendo però a questo magnifico evento.

Riferimenti: https://hubblesite.org/contents/news-releases/2022/news-2022-004