Gli scienziati avvertono: ci sarà un rapido innalzamento del livello dei mari, se il pianeta dovesse riscaldarsi di 1,8 °C. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Secondo uno studio pubblicato questa settimana su Nature Communications, rischiamo una perdita irreversibile delle calotte antartiche e della Groenlandia, con conseguente rapido innalzamento del livello dei mari, se le temperature dovessero alzarsi di 1,8 °C nei prossimi decenni. Non è la prima volta che gli scienziati lanciano l’allarme sul riscaldamento globale e sulle sue conseguenze. Guarda l’impatto dello scioglimento dei ghiacciai sull’Antartide con questo grafico qui sotto.
Vanno ridotte le emissioni entro il 2060
Lo scioglimento delle calotte glaciali è il maggior indiziato per l’innalzamento del livello dei mari. Il fatto è che si tratta di un fenomeno molto difficile da prevedere per gli studiosi. Tra l’altro i modelli al computer che simulano la dinamica delle calotte glaciali spesso non tengono conto di come lo scioglimento dei ghiacci influisce sui processi oceanici, che a loro volta si ripercuotono sulla calotta glaciale e sull’atmosfera. È una grande reazione a catena, insomma.
Usando un nuovo modello al computer, che per la prima volta ha messo in relazione le calotte glaciali, gli iceberg, gli oceani e l’atmosfera, il team di ricerca ha scoperto che il rapido scioglimento dei ghiacci e il conseguente innalzamento del livello marino possono essere prevenuti solo se il mondo riuscirà a raggiungere le zero emissioni di carbonio entro il 2060.
Riferimenti: Eurekalert
Nel suo piccolo, Passione Astronomia ti aiuta a capire come funziona l’universo. E l’universo funziona meglio se le persone che ne fanno parte sono bene informate: se hanno letto sciocchezze, bugie, veleni, poi va a finire come va a finire. Già ora non è che vada benissimo. Ecco perché è importante che qualcuno spieghi le cose bene. Passione Astronomia fa del suo meglio. Abbonati!