Il rover della Nasa si è avvicinato ad una formazione rocciosa che gli scienziati hanno chiamato “Mont Mercou”, nome preso in prestito da una montagna francese.

I primi di marzo il rover della Nasa, Curiosity, ha cominciato ad avvicinarsi ad un’imponente formazione rocciosa che gli scienziati hanno soprannominato “Mont Mercou”, nome preso in prestito da una montagna francese. Lo sperone, alto circa 6 metri, è stato immortalato in tutta la sua bellezza in un recente selfie del rover, che ha pure inviato sulla Terra un paio di panorami in 3D. Il selfie mostra Curiosity di fronte al “Mont Mercou” e nelle vicinanze si può perfettamente notare un nuovo campione di roccia soprannominato “Nontron”.

Il rover della NASA, Curiosity. Credit: NASA / JPL-Caltech / MSSS

La sfida di Curiosity: conoscere il passato di Marte

Grazie ai suoi strumenti, il rover ha polverizzato il campione di roccia in modo che il team di scienziati potesse comprenderne meglio la composizione e dirci qualcosa in più sul passato di Marte. Ogni roccia, sperone o minerale rappresenta un punto di riferimento per la Nasa. Il selfie di Curiosity è composto da 60 immagini scattate dal Mars Hand Lens Imager (MAHLI) sul braccio robotico lo scorso 26 marzo, che sono state poi combinate con altre 11 foto scattate dal Mastcam che il rover ha in testa, il 16 marzo. Non solo, perché il robot ci ha fornito anche un paio di panorami interessanti a 360 gradi del “Mont Mercou” e i suoi dintorni.

La panoramica a 360 gradi di Curiosity. Credit: NASA / JPL-Caltech / MSSS

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