In questi giorni siamo stati in Oman, alla ricerca di un particolare tipo di roccia lavica che potrebbe aiutarci a decifrare i misteri dei vulcani su Venere

Il nostro geologo planetario Nicola Mari, di Passione Astronomia, si è recentemente diretto in Oman, per cercare possibili lave analoghe del pianeta Venere. Ma perché proprio lì in Oman? E perché quelle lave dovrebbero essere simili al gemello infernale della Terra? Per capirlo, dobbiamo prima comprendere la geologia dell’Oman.

Come saprete, la Terra è divisa in placche tettoniche che si muovono sul mantello liquido di magma. Queste placche possono generare diversi processi: subduzione (una placca sotto l’altra), estensione (due placche che si allontanano, aprendo un nuovo oceano), scorrimento laterale (due placche che scorrono una di lato all’altra). Tuttavia, esiste un particolarissimo processo tettonico, quasi unico, presente quasi solamente in Oman, chiamato ‘obduzione‘. Nel processo di obduzione, la placca oceanica (che normalmente dovrebbe andare in subduzione sotto quella continentale durante lo scontro) va a finire sopra quella continentale! In questo modo, i fondali oceanici (composti da lava direttamente derivata dal mantello) si trovano sulla crosta terrestre. E’ proprio questo processo che ha generato le montagne che si vedono dietro Mascate. Inoltrandoci nei canyon che trapassano le montagne, quindi, è come se ci inoltrassimo nelle profondità di un antico oceano e, allo stesso tempo, come camminare nel mantello terrestre. Le rocce di mantello generatesi nei fondali dell’oceano antico sono dette ‘ofioliti‘.

Le montagne dietro la città di Mascate, in Oman. Credits: Nicola Mari

E’ da 2 anni ormai che Nicola Mari è coinvolto in un team di ricerca internazionale in cerca di analoghi terrestri di lave di Venere. Ovvero, lave eruttate sulla Terra che possono essere simili in composizione alla geochimica delle lave Venusiane. Questo servirà come supporto scientifico alle future missioni su Venere.
Nicola e il team di cui fa parte hanno quindi fondato un progetto chiamato ‘AVENGERS’, acronimo di ‘Analogs for VENus’s GEologically Recent Surfaces’ – per studiare appunto analoghi terrestri di possibili vulcani di Venere. Il progetto AVENGERS è stato ufficialmente presentato al mondo proprio qualche settimana fa, alla 54° Lunar and Planetary Science Conference (a Houston, in USA).


Occupandosi della parte geochimica del progetto AVENGERS, nei mesi scorsi Nicola ha quindi avviato una grossa ricerca di possibili luoghi sulla Terra che erano simili in composizione chimica alle lave di Venere, ma si è accorto che all’appello mancavano zone caratterizzate da obduzione (come l’Oman, appunto) – e ha quindi pensato che sarebbe stato intrigante vedere se un processo così raro sulla Terra potesse essere applicato a Venere. Nicola ha deciso quindi di pianificare una missione di campionamento in Oman, nella zona caratterizzata da rocce di mantello. Queste lave verranno poi analizzate in laboratorio, in modo tale da vedere se abbiamo trovato un vero analogo chimico di Venere sulla Terra.

Il video in coda all’articolo riassume l’avventura di Nicola in Oman. Buona visione!

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