L’estate scorsa gli scienziati hanno utilizzato il telescopio spaziale Webb per individuare la fonte della polvere delle prime galassie.

Grazie al telescopio spaziale James Webb, a luglio 2023 gli scienziati hanno fatto passi da gigante nel confermare la fonte della polvere delle galassie primordiali. Le osservazioni di due supernove di tipo II, la 2004et (SN 2004et) e la 2017eaw (SN 2017eaw), hanno rivelato grandi quantità di polvere all’interno dei materiali espulsi di ciascuno di questi oggetti. La massa trovata dai ricercatori supporta la teoria secondo cui le supernove avrebbero svolto un ruolo chiave nel fornire polvere all’universo primordiale.

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La scoperta del James Webb

Credit: NASA

La polvere è un elemento fondamentale per molte cose nel nostro universo, i pianeti in particolare. Mentre la polvere delle stelle morenti si diffonde nello spazio, trasporta elementi essenziali per contribuire a dare vita alla prossima generazione di stelle e ai loro pianeti. La provenienza di quella polvere ha lasciato perplessi gli astronomi per decenni. Una fonte significativa di polvere cosmica potrebbero essere le supernove: dopo l’esplosione della stella morente, il gas residuo si espande e si raffredda per creare polvere.

Come ci siamo arrivati

“Le prove dirette di questo fenomeno sono state scarse fino a questo momento. Le nostre capacità ci hanno permesso di studiare solo la popolazione di polvere in una supernova relativamente vicina – la 1987A, a 170.000 anni luce di distanza dalla Terra”, ha detto l’autrice principale dello studio, Melissa Shahbandeh della Johns Hopkins University e dello Space Telescope Science Institute di Baltimora. “Quando il gas si raffredda abbastanza da formare polvere, quella polvere è rilevabile solo a lunghezze d’onda del medio infrarosso, a condizione che si abbia una sensibilità sufficiente”.

Solo grazie al James Webb

Per le supernove più lontane, come SN 2004et e SN 2017eaw, entrambe a circa 22 milioni di anni luce di distanza, quella combinazione di copertura della lunghezza d’onda e sensibilità può essere ottenuta solo con lo strumento MIRI (Mid-Infrared Instrument) di Webb. Le osservazioni di Webb rappresentano solo il primo passo nello studio della produzione di polvere dalle supernove. Pensate che la polvere nelle galassie venne rilevata quasi dieci anni fa, con il telescopio ALMA (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array) che si trova in Cile.

Riferimenti: NASA