La costellazione dell’Idra fa parte delle 48 più antiche e rappresenterebbe l’ancestrale serpente o mostro marino che ritroviamo in molti miti del passato

L’Idra (in latino Hydra) è una lunga costellazione prevalentemente australe, con solo una piccola parte a nord dell’equatore celeste, dotata di una sola stella particolarmente splendente (Alphard, detta anche “il Solitario”). La costellazione dell’Idra era già conosciuta ai tempi di Tolomeo, che la catalogò per primo, ed è la più estesa delle 88 costellazioni moderne. Fino al secolo scorso era superata solo dalla Nave Argo che però è stata definitivamente divisa nel 1930 nelle tre distinte costellazioni della Poppa, della Carena e della Vela.

La costellazione dell'Idra
La costellazione dell’Idra. Credit: Stellarium

Nonostante copra più del 3% del cielo notturno, la costellazione dell’Idra non è facilmente individuabile a causa della bassa luminosità delle sue stelle e dal momento che la gran parte dell’Idra si trova nell’emisfero meridionale, l’osservatore italiano la troverà sempre piuttosto bassa all’orizzonte. Il periodo migliore per l’osservazione è compreso tra i mesi di marzo e giugno, quando è visibile nella sua interezza.

La Nebulosa NGC 3242 vista dal Telescopio Spaziale Hubble in direzione della costellazione dell’Idra

Ci sono prove che già in Mesopotamia, intorno al 1200 a.C., gli osservatori celesti avessero conosciuto l’Idra, identificandola con il serpente d’acqua Tiamat, che venne ucciso dal Dio Marduk nel corso della Grande Guerra degli Dei. Il serpente è noto anche in Cina, nella sua associazione con il Dragone. Il mostro marino era simbolo del caos primitivo come, ad esempio, il Tiamat dell’Enuma Elish, il celebre poema sumero della creazione del mondo.

Il mito greco della costellazione

Tuttavia, le principali leggende che fanno riferimento a questa costellazione sono quelle appartenenti alla mitologia greca. Il mito più noto è quello delle Fatiche di Ercole, tra le quali compare il compito di uccidere una creatura mostruosa, dotata di molte teste. L’Idra era figlia del mostro Tefeo e di Echidna e viveva in una palude vicino alla città di Lerna e da questa dimora invadeva le pianure vicine per divorare il bestiame: si dice che il suo alito e l’odore che emanava fossero in grado di uccidere chiunque ne venisse in contatto.

Idra
Rappresentazione della costellazione dell’Idra

Ercole, dopo aver stanato la bestia dal suo nascondiglio, fallì nel tentativo di abbattere le nove teste dell’Idra, dal momento che queste ricrescevano grazie al capo centrale, che era immortale. Durante l’attacco, un granchio attaccò il piede di Eracle, ma questi lo uccise schiacciandolo (il granchio è ricordato nella vicina costellazione del Cancro). Successivamente, con l’aiuto di Iolao, che dava fuoco alle teste non appena Ercole le mozzava, l’eroe riuscì a staccare anche la testa centrale del mostro, squartando infine il suo corpo.

Costellazioni
Le Costellazioni del Corvo e del Cratere. Credit: Stellarium

Il mito del Corvo e del Cratere

Altra leggenda che viene associata alla costellazione dell’Idra è quella del Corvo e del Cratere (due costellazioni prossime all’Idra): il dio Apollo mandò un corvo a prendere dell’acqua con una tazza, ma il corvo si attardò a mangiare fichi. Per scusarsi del ritardo, il corvo incolpò l’Idra, accusandola di aver ostruito l’accesso alla sorgente. Consapevole della menzogna, Apollo punì il corvo ponendolo in cielo esattamente in modo che l’Idra gli impedisse di bere dalla tazza per l’eternità e infatti l’Idra separa le due costellazioni, poste rispettivamente a destra e a sinistra del serpente. Le costellazioni del Corvo e del Cratere, poste sul dorso dell’Idra, su ispirazione del mito appena raccontato, hanno indotto gli osservatori a sezionare la costellazione in più parti differenti. Così, sulla base della proposta dell’astronomo John Flamsteed (1646-1719), si distinguono dalla testa alla coda quattro parti: HydraHydra et CraterHydra et Corvus, e Continuazione Hydra.

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