Wilson Bentley aveva una passione: fotografare i fiocchi di neve e i cristalli di ghiaccio che definiva rispettivamente “minuscoli miracoli di bellezza” e “fiori di ghiaccio”

Quando Crystal il Cigno, uno dei protagonisti de “I Cavalieri dello Zodiaco”, sferrava i suoi famosi colpi segreti, la fulminea “Polvere di diamanti” e la poderosa ”Aurora del Nord”, avvolgeva l’avversario di turno, l’ambiente circostante e…gli spettatori in una morsa di gelo siberiano costituito da cristalli di ghiaccio dalle forme geometriche più svariate. A molti sicuramente sarà capitato di rimanere a bocca aperta quando, durante una nevicata, dei cristalli di ghiaccio oppure dei fiocchi di neve, formati dall’insieme di più cristalli aggregati tra loro durante la caduta al suolo, hanno iniziato a posarsi su una mano, su un davanzale, sul vetro di una finestra…prima di sciogliersi.

Cristal il Cigno e la Polvere di Diamanti
Cristal il Cigno e la Polvere di Diamanti

Una vera e propria magia

E nella storia c’è stato un fotografo, Wilson Bentley, che tra la fine del 1800 fino al 1931, immortalò con oltre 5000 fotografie la bellezza fugace e delicata dei fiocchi di neve e dei cristalli di ghiaccio che definiva rispettivamente “minuscoli miracoli di bellezza” e “fiori di ghiaccio”. Lavorando al freddo, sfidando il gelo, per oltre 40 anni, mosso dalla curiosità spiccata e tenace, catturava con passione i fiocchi di neve con un metodo efficace.

I cristalli di ghiaccio ripresi da Wilson Bentley
I cristalli di ghiaccio ripresi da Wilson Bentley

In cosa consisteva questo metodo?

In modo molto semplice, lasciava posare la neve su un vassoio ricoperto di velluto; la divideva in singoli cristalli che poi posizionava sul vetrino del microscopio usando un sottile strumento metallico. Infine li fotografava. Negli oltre cinquemila scatti non è stato possibile trovare due fiocchi di neve perfettamente identici. Ma come si formano i cristalli e da cosa dipende la loro morfologia?

La forma inziale del germe di ghiaccio è esagonale ed è soggetta ad un processo di accrescimento che dipende dal grado di soprasaturazione dell’aria. In relazione a temperatura e umidità, i cristalli di ghiaccio, caratterizzati da una struttura spaziale con disposizione ordinata, rigida e regolare, possono assumere tre morfologie: stelle o dendriti con T [-13; -18]°C, forme piane con T di ÷-12°C e forme allungate con T [-6; -10]°C. I parametri suddetti influenzano altresì la crescita dei rami della piastra esagonale.

La forma finale del cristallo scaturisce dal preciso percorso compiuto attraverso le nubi. I sei rami del cristallo attraversano il medesimo tragitto e sono sottoposti alle stesse modifiche nel medesimo tempo. Ecco spiegata l’eziologia relativa alla crescita sincrona, con una forma senza dubbio complessa, ma al contempo simmetrica dei cristalli. Giacché non esistono due cristalli di neve che seguono lo stesso percorso esatto tra le nubi mentre cadono, in natura non esisteranno mai due cristalli di neve identici. Bisogna togliersi il cappello dinanzi a persone che, mosse da una sete innata di conoscenza, permettono alla quasi totalità del genere umano di comprendere l’inimmaginabile.

Al microscopio, ho scoperto che i fiocchi di neve sono un miracolo di bellezza; ed impazzivo all’idea che questa bellezza non potesse essere apprezzata da altri. Ogni cristallo è un disegno geometrico unico e nessuna forma è mai ripetuta. Quando un fiocco si scioglie, questa forma è persa per sempre. Così tanta bellezza spariva, senza lasciare nessuna traccia di essa” le parole di Wilson Bentley.

Credit immagine di copertina https://vimeo.com/87342468?embedded=true&source=vimeo_logo&owner=14251485