Il principale esperto di clima della NASA ha detto che il mese di luglio sarà probabilmente il più caldo mai registrato.

Luglio sarà il mese più caldo della Terra da centinaia, se non migliaia di anni, dice un esperto della NASA. È vero, sono notizie che ormai non fanno neanche “più notizia”, ma è doveroso darle, dopo che l’ennesima ondata di caldo sta imperversando su Europa e Stati Uniti. Lui è Gavin Schmidt del Goddard Institute for Space Studies. Durante un incontro al quartier generale della Nasa a Washington, si è parlato ampiamente della crisi climatica in atto.

Il luglio più caldo della storia

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Inondazioni mortali hanno colpito il New England, il fumo degli incendi canadesi ha soffocato le città degli Stati Uniti. E decine di milioni di persone sono state sottoposte a avvisi di calore, con aree nel sud e nell’ovest degli Stati Uniti che hanno battuto record di temperature. “Stiamo assistendo a cambiamenti senza precedenti in tutto il mondo”, ha affermato Schmidt. Sebbene i cambiamenti possano sembrare scioccanti, “non sono una sorpresa” per gli scienziati, ha aggiunto. “C’è stato un aumento delle temperature di decennio in decennio negli ultimi quattro decenni”.

Tra l’altro anche il mese di giugno è stato il più caldo mai registrato. Gli scienziati prevedono che il 2024 sarà ancora più caldo del 2023. Un modello meteorologico chiamato El Niño – noto per la tendenza ad aumentare le temperature globali – raggiungerà probabilmente il picco verso la fine di quest’anno. L’ultimo grande El Niño, dal 2014 al 2016, ha portato ciascuno di quegli anni a battere il record di temperatura globale. Il 2016 è attualmente l’anno più caldo della Terra mai registrato, ha affermato Schmidt.

“Quello che sappiamo è che l’attività umana e in particolare le emissioni di gas serra stanno inevitabilmente causando il riscaldamento che stiamo vedendo sul nostro pianeta“, ha detto Calvin. “Questo sta avendo un impatto sulle persone e sugli ecosistemi di tutto il mondo”. I capi dell’agenzia hanno inviato le loro iniziative sul clima ai governi di tutto il mondo, che possono così prepararsi meglio agli effetti della crisi climatica.

Riferimenti: The Guardian