Grande personalità poliedrica, l’andaluso Abbās ibn Firnās fu astronomo, poeta, musicista, inventore, nonché pioniere dell’aviazione

Nato nell’810 d.C. a Ronda da una famiglia berbera, Abbās ibn Firnās fu molto longevo per gli standard dell’epoca, morì infatti nell’887 d.C. Trasferitosi da giovane a Cordova, divenne ben presto lo stimato uomo di corte presso due degli emiri omayyadi di Spagna: apprezzatissimo per le sue doti poetiche, fu infatti il poeta-astronomo alla corte dell’emiro ʿAbd al-Raḥmān II, mentre l’emiro Muḥammad I era di gran lunga più interessato alle sue invenzioni. Oltre alla poesia e all’astronomia, nella sua lunga vita ebbe successo nelle più disparate discipline: fu, tra l’altro, anche musicista esperto, alchimista e inventore. Fu il primo ad introdurre le tavole del Sindhind (nella versione di al-Khwārizmī) in Spagna, dando un enorme impulso all’astronomia in questa parte occidentale dell’Islam medievale. Sulla faccia nascosta della Luna gli è stato dedicato nel 1976 un cratere da impatto chiamato cratere Ibn Firnas.

Veduta del cratere Ibn Firnas (inizialmente catalogato come Cratere 213) dalla missione Apollo 10. Credits: NASA. Link: https://en.wikipedia.org/wiki/Ibn_Firnas_(crater)#/media/File:Ibn_Firnas_E_crater_as10-30-4344.jpg

Alcune invenzioni e il planetario ad effetti speciali

Numerosi sono i contributi di Abbās ibn Firnās nei più diversi ambiti. Perfezionò la tecnica di taglio del cristallo di rocca e migliorò la fabbricazione del vetro tramite l’impiego di minerali come il sodio e il potassio, con i quali era possibile abbassare la temperatura di fusione del vetro. Produsse un tipo di lenti correttive per la lettura conosciute all’epoca come “pietre da lettura“. Quanto alla misurazione del tempo realizzò un orologio ad acqua chiamato al-maqata e costruì una macchina molto precisa per segnare l’ora che donò all’emiro Muḥammad I. Per l’emiro ʿAbd al-Raḥmān II aveva invece costruito la prima sfera armillare di cui si ha traccia nella Spagna musulmana. Nella propria casa aveva inoltre disposto un singolare planetario, in una grande cupola di vetro, che impressionava gli ospiti con alcuni effetti speciali:

“Costruì nel vetro un simulacro del cielo, che, a seconda di come desiderava, rendeva limpido o nuvoloso, aggiungendo lampi e il rombo dei tuoni.”

Lévy-Provençal

La leggendaria planata di Abbās ibn Firnās 

Senza dubbio la storia più affascinante legata a questa interessante figura è quella del suo esperimento di volo. Molti ritengono che, 600 anni prima di Leonardi Da Vinci, Abbās ibn Firnās fu il primo ad inventare un attrezzo per volare più pesante dell’aria e da lui stesso testato. L’episodio, riportato dallo storico algerino al-Maqqarī e dall’arabista spagnolo Elías Terés Sádaba, ha una sua fonte nello storico andaluso Ibn Ḥayyān (987–1075), che ne dà notizia nel secondo volume della sua opera storica Muqtabis. Nonostante ciò, risulta talvolta difficile distinguere quanto c’è di reale e quanto di leggenda in questo racconto. Ad ogni modo, la storia riporta che nell’875 Abbās ibn Firnās volle mettere alla prova la propria invenzione per volare: equipaggiato con una struttura di ali di legno ricoperte di seta – e ornate di piume per l’occasione – si lanciò da al-Ruṣāfa, una zona collinare di Cordova. Il volo, o meglio la planata, di cui non è riportata la durata, gli provocò una lesione alla schiena durante l’atterraggio. Abbās ibn Firnās sopravvisse a questo tentativo di volo, morendo, infatti, dodici anni dopo l’infortunio. Da allora continuò ad osservare il volo degli uccelli, giungendo alla conclusione che l’errore commesso nel suo esperimento stava nell’aver sottovalutato l’importanza della coda in fase di atterraggio.

Abbas Ibn Firnas
Installazione raffigurante Abbas Ibn Firnas nell’Ibn Battuta Mall di Dubai. Credits: Imre Solt ; Wikipedia. Link: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Ibn_Battuta_Mall_on_2_June_2007_Pict_10.jpg
Bibliografia:
  • Al-Khalili Jim, La casa della saggezzaL’epoca d’oro della scienza araba, Bollati Boringhieri, 2019
  • Antonio R. Acedo del Olmo Ordóñez, EL SABIO ABBÁS IBN FIRNÁS, UN “RENACENTISTA” DEL SIGLO IX, Actas II CIHSR – Anejos de takurunna, n.º 2, pp. 355-368
  • www.wikipedia.org
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