Uno studio dell’Università di Berkeley suggerisce che i Sapiens abbiano convissuto nella stessa regione con i Neanderthal per migliaia di anni.

Un recente studio dell’Università di Berkeley suggerisce che gli esseri umani moderni, i cosiddetti Sapiens, abbiano convissuto nella stessa regione con i Neanderthal per migliaia di anni. Frammenti ossei rinvenuti in un sito vicino a Ranis, in Germania, dimostrano che l’uomo moderno avesse raggiunto il Nord Europa già 45mila anni fa. Questo periodo si sovrappone significativamente con l’era dei Neanderthal, suggerendo una convivenza durata diversi millenni, prima dell’estinzione di questi ultimi.

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I ritrovamenti

Credit: Earth.com

Lo studio ha riguardato frammenti ossei provenienti dagli scavi di Ranis, condotti tra il 2016 e il 2022, confrontati con quelli degli anni ’30. “Abbiamo confermato che i frammenti scheletrici appartenevano all’Homo sapiens. È interessante notare che diversi frammenti avevano le stesse sequenze di DNA mitocondriale, anche provenienti da scavi diversi”, spiegano i ricercatori. “Ciò indica che i frammenti appartenevano allo stesso individuo”. Questo legame tra i nuovi e gli antichi reperti è una notevole testimonianza della continuità della stirpe umana nel corso dei millenni.

I risultati dello studio sull’uomo di Neanderthal

Confrontando le sequenze del mtDNA di Ranis con quelle di altri siti archeologici in Europa, gli scienziati hanno ricostruito l’albero genealogico dei primi Sapiens in tutto il continente. La maggior parte dei frammenti somigliavano al mtDNA del cranio di una donna di 43mila anni fa trovato in Repubblica Ceca, mentre un frammento era più simile a un individuo scoperto in Italia. “Ciò ci ha portato ad alcune domande: si trattava di un’unica popolazione? Quale potrebbe essere la relazione?”

Sulle tracce dei nostri antenati: l’uomo di Neanderthal

Questo importante studio ha confermato che gli esseri umani moderni abbiano convissuto con i Neanderthal per diverse migliaia di anni. La conclusione degli scienziati si basa sull’analisi dei frammenti ossei rinvenuti vicino a Ranis, in Germania, che indicano che l’Homo sapiens arrivò nel Nord Europa circa 45mila anni fa. Questo risultato suggerisce che ci fu un periodo di sovrapposizione con i Neanderthal, durato diversi millenni prima che i Neanderthal si estinguessero. Inoltre, attraverso una meticolosa analisi del DNA e moderne tecniche archeologiche, i ricercatori hanno svelato prove che mettono in discussione le nozioni precedenti sull’adattamento umano ai climi rigidi e sulla cronologia degli insediamenti umani in Europa.

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